| cronaca della 2^ Corsa sulla Quisa di pannocchia |
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Mercoledì primo di novembre, c'è ancora buio quando ci ritroviavo tutti per completare l'opera di preparazione lungo il percorso e nella zona di ritrovo ma l'occhiata al cielo è d'obbligo; tutti i Santi quest'anno hanno deciso di concederci una splendida e luminosa giornata di sole che accentua ancora di più i colori autunnali del bosco a differenza della edizione dello scorso anno (la prima) che era stata piovosa e cupa. Siamo carichi e scattanti come se dovessimo correre noi, ma è molto peggio, è l'ennesimo esame: le tensioni emotive e la fatica accumulate nei giorni precedenti si sciolgono col passare del tempo e con la soddisfazione dovuta all' afflusso massiccio di atleti che regolarizzano la loro iscrizione e si preparano alla partenza e di amici che vengono a dare una mano. Il percorso misurato più volte con attrezzature differenti è di 8 km esatti che si snodano per la maggior parte su una pista ciclabile lungo la Quisa che è un affluente del fiume Brembo. La ciclabile percorre un buon tratto nel bosco e le foglie cadute e l'umidità della notte possono essere una insidia per la corsa stabile degli atleti. Tutto pronto: le persone addette sono sul percorso o impegnate nella attività loro assegnata. La strada è libera e il bosco aspetta lo scalpitio di 600 gambe pronte a spingere sullo sterrato e sull'asfalto. Ora tutti sono sotto il gonfiabile dietro la striscia di stoffa che impedisce loro di avanzare tenuta tra le mani incerte di due ragazzi. Lo sguardo degli atleti è rivolto verso la collina e la chiesetta della Madonna della Castagna in attesa del via. Sono le 9, la partenza delle 296 persone iscritte è avvenuta puntualmente e già dopo i primi 150 metri in leggera salita, si intravede già tra i primi Stefano Mosconi che poi ha prevalso, dopo un duello testa a testa proseguito lungo tutto il tracciato, contro Franco Zanotti. Scorrono tutti sotto gli occhi dei presenti e il timore che le due prime curve prima di immettersi sulla ciclabile poste rispettivamente dopo 170 e 250 metri dalla partenza, non creino troppo ingorgo ai presenti. La piantina cresciuta sul fianco della seconda curva, e opportunamente contenuta nel suo volume con una rete plastificata, viene sfiorata dalla frenesia competitiva dei partecipanti. Passano tutti, rivedremo qui i primi tra una ventina di minuti, quando affronteranno gli ultimi 700 metri nel bosco per poi arrivare dietro alla chiesetta della Madonna della Castagna. Arrivano al traguardo le prime notizie: "sono adesso al 2° chilometro", poi più avanti. Sembra che qualcuno sia scivolato sul legno ancora umido di brina del ponticello. Ma non c'è più tempo, bisogna ultimare i preparativi nei pressi dell'arrivo, il ristoro, i riconoscimenti. Stanno arrivando: carta, penna e cronometro alla mano, macchina fotografica, fettuccia per l'arrivo. Ecco il primo: è Stefano Mosconi che termina in 25' 55'' con la sua possente struttura (ma dove è finita la nostra staffetta in bici? è stata superata pure lei?). Arriva dopo 12 secondi Franco Zanotti che dopo l'arrivo si complimenta con il vincitore. Terzo in 26' 39'' è Daniele Gritti, seguito da Danilo Bosio e dal vincitore della scorsa edizione: Alberto Conti. Sono sudati e stanchi ma apparentemente soddisfatti come tutti gli arrivati che ora si susseguono con più frequenza. Vedo sulle ginocchia i segni di una caduta. Ci avvisano che sta giungendo la prima donna, i ragazzini si afrettano a stendere la fettuccia del traguardo per la vincitrice, si infilano con rapidità alle spalle di Manuel Mangili che è appena giunto e permettono a Valentina Belotti di tagliare il traguardo come si merita col tempo di 29' 29''. L'arrivo della categoria femminile prosegue con Katiuscia Nozza Bielli al secondo posto in 30' 48''. Terza è Orietta Rozzoni e quarta Paola Sanna. Gli arrivi si susseguono con situazioni diverse: chi giunge solitario, chi sprinta, chi preferisce attendere l'amico. Gli ultimi giungono al limite del tempo prefissato: hanno preferito corrichiare e gustarsi in compagnia questa ora. Buona numericamente e confortevole nei risultati la presenza femminile; sappiamo che per cultura e per impegni famigliari sia più difficile per una donna allenarsi e ottenere buoni risultati. Il ristoro è circondato così come chi deve consegnare il riconoscimento di partecipazione. Si lavora per mettere a disposizione l'elenco dei premiati: sono i primi trenta maschi e le prime dieci femmine. Qualcuno cerca di scrutare sul PC o su foglietti se è premiato ed il tempo che ha impiegato. Il campanile suona le 10 30. E' il momento delle premiazioni, i primi tre salgono sul palco premiati da autorità locali (sindaco e assessori di Paladina e Valbrembo). Siamo agli sgoccioli, si premiano le 5 persone meno giovani e poi si chiude. Si incomincia a ripulire tutto: la pista ciclabile, il sentiero e il bosco non devono subire la nostra presenza, così domani altri potranno nuovamente goderne la bellezza. Alla classifica e alla verifica dei tempi ci pensiamo dopo pranzo ...
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