home fodipe home skyrunning gare skyrunning
 
 

Trekking intorno al tetto del mondo

pdf             Nepal  -  21 Ottobre - 13 Novembre 2007             foto

Namasté! Scriviamo dopo questa bellissima e straordinaria esperienza, per rendervi partecipi di tutto ciò che di bello abbiamo assaporato.

Partiti da Milano il giorno 21 Ottobre, siamo arrivati a Katmandou dopo 24 ore di voli e scali aeroportuali. Il primo impatto con la città è stato per certi aspetti traumatico, anche se alcuni se lo aspettavano: povertà, caos, sporcizia,…ma l’accoglienza dei nepalesi, che ci hanno offerto sorrisi e ghirlande di fiori come benvenuto, ci ha fatto subito sentire a nostro agio. Dopo i primi 2 giorni a Katmandou ci siamo spostati, con un volo interno (a vista, senza radar!!!) a Lukla (2800 m). Particolarità di questo aeroporto è l’arrivo in salita (e conseguente partenza in discesa) su di una pista lunga 400 m, compresa tra uno strapiombo e una parete di montagna. Da lì è partito il nostro trekking, durato 17 giorni, che ci ha portato a toccare le località di: Phakding (2850 m), Namche Bazar (3440 m - capitale della comunità Sherpa), Dole (4000 m), Machhermo (4300 m), Gokyo (4800 m), Thagnak (4700 m), Dzongla (4830 m), Lobuche (4950 m), Chukung (4730 m), Pangboche (3900 m), Tyangboche (3900 m). Siamo poi tornati a Namche Bazar e quindi a Lukla. Ci siamo sentiti piccoli piccoli alla vista delle immense montagne: Ama Dablam, Everest, Lhotse, Nuptse, Pumo Rii, Cho Oyu e molte altre senza nome. Inutile dire che la conquista delle tre vette e del passo sia stata motivo di soddisfazione immensa. La prima vetta conquistata è stata il Gokyo Rii (5490 m), dove siamo arrivati al tramonto e abbiamo potuto ammirare uno straordinario gioco di luci sulla vetta dell’Everest. La salita al Chola Pass (5330 m) è stata molto dura a causa della notevole pendenza e della quota, ma arrivati al passo siamo stati appagati dall’incontro con un grande ghiacciaio che abbiamo attraversato. Il Kala Pattar (5550 m), un “ammasso” di sabbia e sassi, ci ha permesso di ammirare molto bene il Pumo Rii e il campo base dell’Everest. Che dire poi della salita all’Island Peak (6189 m)? Siamo partiti dal campo base (5050 m) alle ore 3.30, dopo aver dormito in tenda; alle ore 9.12, dopo aver attraversato e scalato il ghiacciaio e dopo aver camminato sulla cengia finale, siamo arrivati in vetta! Le emozioni sono state fortissime, difficili da definire con le parole…   Durante il trekking abbiamo avuto modo di visitare anche la Piramide del CNR, o meglio Ev-K2-CNR, nata nel 1989 per ricerche scientifiche ma che nel corso degli anni ha saputo contribuire al miglioramento della qualità della vita delle popolazioni di montagna e alla valorizzazione delle risorse naturali.  Gli ultimi 2 giorni li abbiamo passati a Katmandou, da dove abbiamo visitato: Bhaktapur, antica città fortezza e patrimonio dell’Unesco, Pashupatinah, luogo sacro delle cremazioni induiste, e la Stupa di Dbudnath, sacra sia per induisti che per buddisti e la più grande in assoluto.  Siamo andati per vivere un avventura e poter ammirare le montagne più belle del mondo, ma come tutti i viaggi, se li lasci penetrare in profondità, danno di più di quanto si possa prevedere. Ci siamo portati a casa lo sguardo curioso dei piccoli sherpa, la tranquillità e la dignità della gente, una spiritualità che con delicatezza pervadeva persone e luoghi. Abbiamo potuto assaporare, noi che in montagna amiamo andare di corsa e vorremmo essere sempre più veloci, il valore della lentezza, del passo rallentato dalla fatica della quota, delle pause per perdersi nell’incanto dei luoghi.       A tutti voi…namasté! *

I cinque amici Luciano, Marco F., Marco B., Adriano e Fabio

* namasté è il tipico saluto di Nepal e India, che ci si rivolge all’incontro e al saluto; significa letteralmente “mi inchino a te”, viene accompagnato dal gesto delle mani giunte e dall’inchino verso l’altro ed è associato ad una valenza spirituale.