Se è vero, come dicono le statistiche, che Morterone è il più piccolo comune d'Italia per numero di abitanti (circa una trentina), non altrettanto lo è per estensione di territorio. Intorno a questo paesino del Lecchese, ci sono vallate e montagne per coprire ore e ore di cammino a piedi. L'ombra del Resegone, la montagna dai denti di sega - come parve al Manzoni - protegge la conca del villaggio che geograficamente appartiene già alla Bergamasca.
L'uscita al chiaro di luna inizia all'imbocco della strada agro pastorale inaugurata nel 2005. La carreggiata è molto ampia e permette il transito fino a Morterone per mezzi agricoli e di trasporto. Il primo tratto è inserito nella cosidetta foresta del Resegone ed è caratterizzata
da alti alberi, la pendenza è minima ed è l'ideale per rompere il fiato e scaldare i muscoli. Dopo circa 1 km la vallata si apre e si lascia la zona d'ombra per immergersi nel verde dei prati e nel blu del cielo. Si domina la Valle Imagna ed il panorama è stupendo mentre la strada continua ad essere dolce e molto corribile. Al secondo km
comincia leggermente a salire e si gira intorno al monte Pallio per arrivare al valico dopo 4 km dalla partenza e dopo aver iniziato a vedere la Valsassina ed i monti sovrastanti. Inizia a questo punto la discesa verso Morterone, sempre su strada sterrata con buon fondo e si arriva al paesino dopo un totale di 8 km e circa 50 minuti a ritmo tranquillo. Si prosegue e si costeggia il nucleo di case, ed arrivati alla chiesa, si prende la strada che arriva dalla forcella di Olino. Questa va poi a ricongiungersi con l'agro pastorale ed a ritroso puntiamo al valico di Pallio. Inizia il tratto più impegnativo del percorso, circa 3 km di salita, non dura ma con buona pendenza che comunque ti permette sempre di correre. Arrivati al
valico, si abbandona lo sterrato per i prati del Pallio e dopo un'impennata di 300 metri ci si trova nel punto più alto del percorso a circa 1450 di altitudine. Qui la sosta è obbligata, a 360° si stagliano tutte le vette Bergamasche e Lariane e se la serata ci assisterà con una bella Luna piena, lo spettacolo sarà indimenticabile. Si prosegue sui pratoni in vetta su ampio sentiero fino a trovare indicazione per rifugio Tironi Consoli. Seguiamo la freccia ed attraversato il prato nell'unico tratto abbastanza stretto e per niente pericoloso, eccoci al rifugio. Inizia subito la larga carreggiata ed andiamo a
riprendere il sentiero iniziale ed a questo punto mancano circa 3 km alla fine. Da adesso in poi è una cavalcata verso le macchine con tutta la visuale per godere lo spettacolo serale. L'ultimo tratto nella pineta ci toglierà il panorama ma a questo punto penso che saremo più che soddisfatti. forvezeta
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