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Monte Ubione meta della proposta è posto a circa 10 chilometri da Bergamo. Il castello di Clanezzo, oggi trasformato in ristorante, si trova proprio alla confluenza fra la Valle Imagna e Val Brembana, dove nel Medio Evo si snodava un'importante via commerciale verso la Valtellina, allora sotto il governo dei Grigioni, e la Svizzera. Il nucleo di Clanezzo è probabilmente il più antico ed il castello pare sia stato voluto, attorno all'anno 1000, da Attone Leuco, ultimo conte di Almenno, al quale viene anche attribuita la costruzione del vicino, magnifico ponte di pietra ad una sola arcata che supera il torrente Imagna. Nelle vicinanze del ponte merita una visita anche l'edificio del maglio che sorge sul torrente Imagna, ai piedi del castello e che sfruttava le acque del torrente. Questa costruzione di antichissima origine, forgiò le armi della Serenissima repubblica di Venezia e successivamente altri manufatti più pacifici e meno cruenti. Ad Attone Leuco è attribuito anche il castello che sorgeva in vetta al Monte Ubione e di cui oggi non restano che poche tracce. Il castello di Clanezzo fu teatro di scontri tra guelfi e ghibellini e sul maniero sono fiorite numerose leggende. Una narra dello sfortunato uso di serpi velenose in occasione di un prolungato assedio; catturate in gran numero dagli assalitori sui monti tutt'attorno furono introdotte nella fortezza attraverso le feritoie, complice una notte senza luna. Ma i rettili non vollero saperne di restare nel castello e strisciarono all'esterno, mettendo in fuga gli assedianti. Un'altra leggenda racconta che verso la metà del 1300 il castello era il covo del signorotto ghibellino Enguerrando Dalmasano. In particolare, meta dei suoi saccheggi e incendi erano i territori guelfi della Valle Imagna, ai cui abitanti venne in aiuto un frate del convento di Pontida ex capitano guelfo, di nome Pinamonte da Capizzone. Sconfitte le soldataglie ghibelline, Pinamonte decise di chiudere il conto assalendo il castello di Clanezzo e uccidendone il padrone; ma Beltramo, figlio di Enguerrando riuscì a catturare il coraggioso frate, che perì nelle segrete di una delle torri. Ancor oggi, ogni tanto, capita di "sentirne" le grida e i lamenti.
Percorso
Entrati in Clanezzo si parcheggia di fronte allo splendido edificio del Castello e alla chiesa di S. Gottardo. Fatti pochi passi verso la chiesa imbocchiamo la strada che ci porta verso il
Cimitero e che segna l'inizio della strada sterrata che sale verso la vetta. Si prosegue con vista sulla pianura e sull'inizio Valle Imagna e dopo aver superato un capanno giungiamo sul poggio di Stalle di Ubione. Da qui è possibile seguire un sentiero direttissimo che arranca d'un fiato fino alla croce di vetta. Arrivati agli 895 metri del Monte Ubione, si può gustare il panorama che spazia dalla Valle Imagna alla Valle Brembana per finire sulla pianura dove scorre il Brembo.
Alcuni dati tecnici:
Lunghezza percorso 10,00 km circa quasi tutti su sterrato con buon fondo.
Tempo stimato di percorrenza: 70/80 minuti Portare una una torcia elettrica
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L'uscita ha le caratteristiche di un allenamento collettivo ed è organizzata in occasione di ogni luna piena in luoghi e con percorsi diversi. Non c'è nessuna quota di partecipazione, non ci sono ristori, docce e nessuna assunzione di responsabilità ed è aperta a tutti, fondamentale un minimo di preparazione.
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Partenza
dal
ristorante
Castello
di
Clanezzo
che
si
raggiunge
da
Almenno
S.
Salvatore,
seguendo
la
Statale
per
la
Valle
Imagna
e
deviando
a
destra
dopo
il
ristorante
5
Vie
(circa
500
mt)