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ultramaratone  nel  mondo 2006

  Abbiamo raccolto  tutti i risultati dell'anno 2006  delle  Ultra  che  si sono disputate in tutto il mondo  (rubrica settimanale   “Finestra sul mondo” , curata da Franco Anichini pubblicate su www.podistidoc.it  e gentilmente autorizzate dall'autore )

                                                                                                                                                                                12 mar: 100km Pedestres de la Ciudad de Madrid, Esp

Si è svolta su di un circuito di 5km, alla periferia di Madrid, la prima 100km importante della stagione. In questa gara, gli scorsi anni, si sono sempre ottenuti tempi di grande valore che sono andati ad occupare posizioni di rilievo nelle graduatorie mondiali di fine anno. Putroppo la corsa è poco nota e frequentata dagli italiani che, dati i loro titoli, non avrebbero difficoltà a farsi invitare e a conquistare prestigiosi piazzamenti e premi interessanti. Quest’anno erano assenti alcuni degli spagnoli più conosciuti, quali Aubeso e Martinez, ma il Paese ospitante ha potuto ugualmente ben figurare di fronte ad una concorrenza straniera non numerosa ma qualificata. Su tutti ha però prevalso il polacco Jaroslav Janicki, corridore che da diversi anni si piazza sempre ai vertici della specialità e che si è fatto più volte notare anche nella corsa ultra più ricca e partecipata del mondo, cioè la sudafricana Comrades. A Madrid ha prevalso col buon tempo di 6:46.28, dopo una dura lotta col corridore di casa Josè Maria Gonzalez, che alla fine si è dovuto accontentare del secondo posto, praticamente in volata, col tempo di 6:46.50. Terzo il catalano Ricard Vergè in 7:14.27 Contemporaneamente si è svolta anche una 50km, un tempo considerata gara di contorno ed oggi assurta alla dignità di prova di qualificazione per la seconda edizione del Trofeo IAU sulla distanza. Questa è una manifestazione promossa dalla Federazione Internazionale delle ultra, che si disputa su di una diecina di prove di qualificazione sparse in tutta Europa. I migliori vengono poi invitati di diritto alla prova finale ed il Trofeo viene assegnato per somma di tempi. Lo scorso anno la finale si svolse a Palermo, dove purtroppo si verificarono degli sfondamenti di traffico che falsarono completamente il risultato della gara. Ciò nonostante la sede di Palermo era stata confermata anche per il 2006, ma la stessa IAU ha di recente emesso un secco comunicato in cui rende noto che è alla ricerca di una sede alternativa. Tornando alla 50km di Madrid, informiamo che la corsa è stata vinta dallo spagnolo Juan Regidor (3:18.58), davanti al marocchino El Mahdi Yakoubi (3:23.29)

12 mar: 50km Caumsett Park NY, Usa

Si sono svolti in questa località nei pressi di New York i campionati nazionali Usa dei 50km. La partecipazione è stata di fatto limitata ai residenti della Grande Mela ed il risultato tecnico ne ha risentito. E’ oramai un fatto acclarato che negli States si preferisce correre in natura, nelle gare chiamate genericamente “trail” che permettono di sfuggire una volta alla settimana dalla morsa delle grandi città e tuffarsi nella grandiosa natura di quel grande Paese. Le gare “tecniche” finiscono così con l’essere pochissime e poco popolari. Questo campionato è stato vinto dal newyorkese Jason Saitta, con un discreto 3:05.59, davanti a Dan Verrington (3:22.31) e Bob Sweeney (3:23.42). Molto buona invece la prestazione della prima donna: 3:35.48 per Anne Riddle-Lundblad, atleta ben conosciuta in campo internazionale, vice campione del mondo della 100km lo scorso anno al Lago Saroma.

18 mar: St.Nazaire-les-Eymes

Discreta partecipazione italiana a questa corsa francese, regione dell’Isère, che negli scorsi anni ha visto anche una bella prestazione di Maria Luisa Costetti. Quest’anno la gara si è svolta con un freddo e vento pungenti che hanno indotto all’abbandono quasi il 30% degli atleti. La vittoria è andata la francese Jean-Jacques Moros, molto conosciuto per le sue vittorie nella classica Spartathlon da Atene a Sparta, mentre in campo femminile ha prevalso Lucy Carr, un’americana da tempo residente in Provenza. Fra gli italiani bel tempo di Diego Di Toma, quarto, e buona prova di molti altri.  Risultati  maschili  1 Jean-Jacques Moros FRA 7:07.57   2 Albert Vallèe FRA 7:42.07  3 Emmanuel Conraux FRA 7:44.06    4 Diego Di Toma ITA 7:45.36    11 Tiziano Marchesi ITA 8:17.14    42 Mario Milesi ITA 9:43.28   58 Pierluigi Peviani ITA 10:30.10   64 Angelo Tumini ITA 10:51.09    83 Ireneo Antonioli ITA 11:49.13    83 Marco Vestiboli ITA   11:49.13     83 Renato Aliprandi ITA 11:49.13    96 Vincenzo Mason ITA 12:44.00    98 Romano Barlascini ITA 13:04.14  Risultati femminili   1 Lucy Carr USA 8:44.13    2 Anne-Cecile Fontaine FRA 9:39.44  3 Anke Drescher GER 9:54.26  11 Reginella Peron ITA 12:01.57

25 mar: Grunheide-Kienbaum, Ger – 100km-50km

Modesto esito per il campionato tedesco dei 50km, gara ricavata a margine della classica 100km, a conferma che le gare ultra, per avere successo, devono vivere di luce propria per tradizione e organizzazione e che a nulla serve assegnare artificiosamente titoli e trofei. La 50km è stata vinta da Sven Kersten, in 3;17.03, mentre la gara femminile è andata a Ute Wollenberg con un tempo superiore alle 4:20 Non straordinaria neppure la gara dei 100km, vinta da Jan Prochaska in 8:23.30 e da Ute Keller in 11:05.57

26 mar: Brno, Cze – 48 ore

Undicesima edizione per questo tradizionale ritrovo dei più accaniti emerodromi centro-europei, quest’anno senza partecipazione italiana, che l’infaticabile Tomas Rusek organizza nella capitale della Moravia Meridionale. Si tratta di una gara indoor, che per due giorni trasforma il Palazzo dello Sport in un allegro ritrovo e la pista in un carosello senza fine. Ha prevalso lo slovacco Ivan Durkosvsky il quale, come già lo scorso anno, è stato l’unico capace di percorrere più giri nel secondo giorno che nel primo, per l’esattezza 184.800 metri il primo giorno e 201.462 il secondo, per un totale di 386.212 metri. Comportamento simile per la cèka Michaela Dumitriadu nella gara femminile, che ha concluso con 331.228 metri, pur con una certa flessione il secondo giorno. In questa gara, nel 2001 Lucio Bazzana siglò il primato italiano con 359.819 e Maria Teresa Nardin fece lo stesso in campo femminile, con 305.830 nel 2003 http://ultramarathon-czechian.net/

01 apr, Podgorica 100km, Scg

Torna l’ultramaratona nella martoriata terra dei Balcani, con la coraggiosa iniziativa di un manipoli di appssionati. Una diecina di corridori hanno portato a termine la 100km che si è svolta la settimana scorsa, con la vittoria del bosniaco Zeljko Blagosevic in 8:46.22. Buono il risultato femminile di Lidija Miklos, serba, già conosciuta come maratoneta, che ha esordito sulla distanza con 9:02.43, niente male.

02 apr: Stein, Ned 24 ore e 6 ore

In questa cittadina olandese si disputa da diversi anni una delle migliori gare sulla distanza classica delle 24 ore, spesso con risultati di grande rilievo. Qualche anno orsono qui si è disputato anche un campionato del Mondo, manifestazione nella quale cominciarono a mettersi in evidenza anche alcuni italiani. Quest’anno la partecipazione è stata di fatto limitata all’area geografica circostante (Benelux e Germania). Alla fine delle canoniche 24 ore l’atleta che ha percorso la distanza maggiore è stato il tedesco Wolfgang Schwerk, con 248.431, davanti al belga Geert Stynen (239.392) e all’olandese Math Roberts (224.534). Vittoria di un nome nuovo olandese in campo femminile, Monique Muhlen (un’altra Monica!) con un buon 206.053 Sullo stesso percorso si è disputata anche una sei ore, destinata ad invogliare i maratoneti, e qui ha prevalso il conosciuto belga Marc Papanikitas con 86.238, davanti a Ivan Hostens (84.501). La tedesca Marion Braun ha prevalso fra le donne, con un modesto 71.370

02 apr: 7 giorni

Hanno preso avvio in questo fine-settimana due gare sulla distanza dei 7 giorni: una distanza d’altri tempi che ha la sua nicchia di appassionati, specie dopo che lo scorso anno il mitico Yiannis Kouros ha migliorato un annoso record mondiale. In Sud Africa, a Randburg, è in corso la tradizionale corsa che si disputa ogni anno in questa località e alla quale sta prendendo parte, come accade da alcuni anni, il triestino Aldo Maranzina. L’altra sette-giorni è in corso invece nella località greca di Loutraki, e da qui giungono commenti allarmati da parte di alcuni corridori, non solo per il caldo che non è una sorpresa, quanto per il fatto che il piccolo circuito di 700 metri prevede una salita di 10 metri ogni giro. Provate a farvi la moltiplicazione e vedrete che razza di dislivello salta fuori! Torneremo su queste prove estreme nel prossimo appuntamento con i lettori, per scoprire come è andata a finire.

08 apr, Loutraki, 7 giorni, Gre

Torniamo sulla gara greca, giunta appena alla seconda edizione ma già ben frequentata a livello internazionale. Al termine del loro fatale andare il maggior chilometraggio lo ha collezionato il cecho Vlastimil Dvoracek (751.996km) davanti al finlandese Seppo Lainonen (731.024). Sono poi arrivati appaiati il francese Gilles Pallaruelo e il greco Konstantin Baxevani (710.052). Fra le molte donne la distanza maggiore l’ha percorsa la giapponese Hiroko Okiyama (710.813) davanti alla tedesca Martina Hausmann (682.339). Di contorno si sono disputate anche gare separate sulle 6 ore, 12 ore e 24 ore. In una di queste si è rivista l’ungherese Edit Berces, che ha sostenuto gli organizzatori con la sua prestigiosa presenza ma si è limitata ad una tranquilla sgambata di una cinquantina di chilometri. Nella 24 ore inoltre è stato molto festeggiato il barsiliano Valmir Nunes, altra vecchia gloria, comunque ancora capace di vincere con 212.042.

08 apr, Randburg, 7 giorni, Rsa

Nell’altro emisfero, in Sud Africa, si è disputata una gara similare, che si svolge da molti anni, e che è stata vinta da George Niemandt (681.000) in campo maschile e da Ingrid Solomon (631.000) in campo femminile. Al secondo posto il triestino Aldo Maranzina, classe 1949, che ha percorso in sette giorni. Di passaggio ha fatto 114km in 24 ore, 224km in 48 ore e 320km in 72 ore.

09 apr, Canberra 50km, Aus

La cinquanta chilometri di Canberra si svolge con una formula piuttosto originale, che consiste nel gemellaggio con l’omonima maratona. I concorrenti della gara più classica, un volta arrivati, se lo desiderano possono prolungare la loro corsa fino ad arrivare ai 50km. In questo modo gli australiani hanno avviato alle ultra alcuni bravi corridori che si sono fatti valere anche in campo internazionale. Quest’anno ha vinto Mark Hutchinson con il buon tempo di 3:09.05, davanti ad altri cinque sotto le tre ore e trenta. Buono anche il risultato femminile, che ha visto la vittoria dell’americana Siri Terjesen in 3:35.19, davanti a Suzanne Kelly in 3:41.38

09 apr, Saint Fons 24h, Fra

Contemporaneamente alla nostra 24 ore del Delfino si è svolta in Francia questa importante e tradizionale corsa sulla stessa distanza, che ha avuto un buon numero di partecipanti, benchè inferiore a quella di Ciserano. Molto buono il risultato del vincitore, Didier David, che ha coperto 242.644km, seguito da Fred Genta (214.671) e Yves Chomont (203.296). Christine Bodet ha vinto la gara femminile con 183.425

16 apr Puschino, Rus Camp.Naz. 100km-50km

Partecipazione ridotta ma risultati molto buoni ai campionati nazionali russi, disputati a Puschino su di un circuito stradale. Sui 100km gara a tre, con vittoria di Aleksei Izmailov in 6:53.08, davanti a Vasiliy Spiridonov (6:57.37) e terzo il 26enne Denis Zhalybin in 6:57.56. In campo femminile ha prevalso Aleksandra Anohina (8:25.14) sulla ventiquattrista Galina Eremina (8:45.19). Nella gara dei 50km gran tempo del vincitore Aleksandr Vishnyagov, 2:54.57 e del secondo Andrey Nikishov 2:59.22. Buono anhe il crono della neo-campionessa femminile, Nina Podnebesnova: 3:24.00. Nonostante che la maggior parte dei corridori russi risieda all’estero, il vivaio continua a produrre talenti molto interessanti.

22 apr Loskop 50km, Middelburg, Rsa

Su questo percorso molto scorrevole che s’inoltra nel pre-deserto sudafricano si è disputata una delle 50km più veloci del mondo, anche a causa della presenza di maratoneti dal grande passato. Quest’anno oltre 3300 corridori hanno preso parte alla gara, di cui oltre 3000 hanno concluso entro il tempo massimo di 6 ore! Una densità dunque dieci volte superiore a quella fatta registrare dalla nostra 50km di Romagna , che pure si è qualificata come miglior gara europea dell’anno, fino a questo momento. Il finale è stato a sorpresa. Infatti il campione olimpico di maratona 1996, Josiah Thugwane ora 36enne, ha staccato tutti a tre chilometri dall’arrivo ed in vista dello striscione si è un attimo rilassato, venendo infilato a sorpresa, nell’ultimo metro, dal corridore dello Zimbabwe Kingston Maringi, che ha così vinto in 2:49.22, davanti all’attonito Thugwane (2:49.23). Terzo Ephraim Malaza in 3:54.57.Altri sei atleti hanno concluso in meno di tre ore. In campo femminile ha vinto Riana van Niekerk, in 3:29.41, davanti a Yolande MacLean (2.31.11) ed a Rabia Filima, dello Zimbabwe, in 2:32.37

22 apr Perigord Noir 100km, Belves, Fra

La cittadina di Belves, in Dordogna, ha organizzato la 31° edizione della sua “100km du Perigord Noir”, una gara che in passato ha avuto anche l’onore di ospitare un campionato europeo, e che quest’anno assegnava il titolo francese della specialità. Jean Jacques Moros, ben conosciuto dai nostri, ha vinto il titolo maschile in 6:51.50, davanti a Christophe Buquet (7:07.53) e a Jean Marc Bordus (7:19.06). Molte le assenze fra cui Fetizon e Barcza, cioè il meglio della nazionale francese. Karine Herry, anche lei una veterana, ha vinto il titolo femminile e per farlo le è bastato un normalissimo 8:45.06. ha preceduto di poco Sylvie Fourdronier (8:48.50) e Virginie Thevenot (9:12.21). Un risultato modesto per una gara che vanta un primato del percorso di 6:17.17 (Sunada, 2000) e 7:53.52 (Berces, 2000).

29 apr, Hanau-Rodenbach 100km, Ger, Campionati Nazionali

Oltre 250 atleti hanno preso parte ai campionati nazionali di Germania della 100km, svolti in un clima rigido infastidito dalla pioggia che ha inciso sulle prestazioni tecniche. In campo maschile 86 corridori hanno concluso in meno di 9 ore, preceduti da Michael Sommer, che si è laureato campione col discreto tempo di 6:57.19. Alle sue spalle sono arrivati Jorg Hooss (7:08.37), Thomas Konig (7:09.12), Sven Kersten (7:32.39) e Thomas Miksch in 7:35.31. Si tratta di atleti ben conosciuti in campo internazionale che possono formare una squadra compatta ma non di primissimo piano. Meglio in campo femminile, dove Birgit Schonherr-Hoelschner ha conquistato il titolo nazionale con l’ottimo tempo di 7:48.33, miglior crono mondiale dell’anno, davanti a Marion Braun (8:13.22), Carmen Hildebrand (8:33.37), Angelika Hofmann (8:42.36) e Ilona Schlegel (8:44.27). Bigit è l’atleta che lo scorso anno, ai campionati europei, rimontò la Casiraghi per venire poi battuta nel finale dalla nostra azzurra. Ventuno atlete hanno corso in meno di 10 ore.

29-30 apr, Veszprem, Hun, 12ore e 24 ore

Il movimento ungherese ha attraversato una fase di relativa crisi, dalla quale sembra uscire ora grazie alle prestazioni di Zabari e Steib (visti anche alla 50km di Romagna) e con questa gara, disturbata dal freddo, ma confortata da un numero di partecipanti che non si vedeva da tempo in Ungheria. L’appassionata opera di promozione della grande Edit Berces, eccelsa campionessa di un recente passato, comincia a dare i suoi frutti. Nelle 24 ore ha vinto Attila Roman con 205.170km, davanti a Akos Hegedus con 201.160, mentre fra le donne ha prevalso Zoltanne Nagy con 172.240. Nelle 12 ore successo di Akos Blaho (135.270) davanti a Mihaly Foldiy (129.920). Andrea Gal ha vinto il titolo femminile con 115.000 km.

28apr-7mag: 6 e 10 giorni Sri Chinmoy, New York

Ci occupiamo infine della prima manifestazione dell’anno della Sri Chinmoy in territorio americano. Sul tradizionale percorso di 1 miglio i fedelissimi di questa organizzazione hanno dato vita ad una corsa di 6 giorni e ad una di 10 giorni. Seguiranno altre prove ancora più lunghe, fino alla disputa di una corsa sui 5000 chilometri (3100 miglia) da concludere in un tempo massimo di 51 giorni. Per cominciare 48 corridori si sono cimentati in queste due prove, che tutti hanno portato a termine a seconda die loro mezzi. Nella prova della durata di dieci giorni la distanza maggiore l’ha percorsa il veterano lituano Rimas Jekelaitis, 665 miglia pari a 1070,213 km. Secondo il russo Vladimir Balatsky (653 miglia), seguito dal sessantenne canadese Trishul Cherns (640 miglia). La migliore fra le undici signore è stata l’australiana Sarah Barnett, con 611 miglia, che ha preceduto l’ucraina Natalya Hlushchuk (600), Karnyati Morrison e Protishruti Khisamoutdinova (543) Fra coloro che invece si sono “accontentati” di correre per sei giorni, il migliore è stata una donna, la 47enne asutraliana Dipali Cunningham che ha percorso 458 miglia, pari alla ragguardevole misura di 737.079 km. Seguono la slovacca Kaneenika Janakova (422 miglia) e la svizzera Friedrike Makowka (354). Primo degli uomini è stato l’americano Glen Turner (421). Alla fine si sono dati appuntamento per la corsa di 3100 miglia, che inizierà il 6 giungo.

03 may, Ruda Slaska 12h, Pol

Discreti risultati per la prova di durata polacca, vinta però dall’ucraino Wiktor Lozovik col buon risultato di 138.712 metri, allo sprint davanti al corridore locale Zbigniew Malinowski (138.049) e a Arthur Kowecki (135.614)

06 mag 24 ore Basel, Sui

Grande partecipazione per la principale manifestazione europea della Sri Chinmoy, l’organizzazione che considera la corsa come una profonda fonte di meditazione. 104 corridori hanno partecipato alle 24 ore e quasi altrettanti alla 12 ore. Sul piano agonistico la vittoria è andata allo svizzero Christian Fatton, con l’ottimo risultato di 242.292, davanti al tedesco Ralf Steisslinger (227.238), allo spagnolo De La Mata Garcia (216.221) e all’altro tedesco Hans-Jurgen Schlotter (212.469). In campo femminile bella gara della spagnola Rosario Munoz Olivares, sconosciuta fino ad ieri, che ha superato il muro dei duecento chilometri, con 205.965. Seconda la tedesca Anke Drescher (202.201), terza la connazionale Elke Streicher (192.033). Quarta la nostra azzurra Monika Moling che quest’anno si è accontentata di 177.954 km. Un altro italiano si è messo in evidenza. Infatti nella gara delle 12 ore, Andrea Marcato, classe 1982, è arrivato secondo, e primo di categoria, con 107.941. Non male per un esordiente.

06 mag 24 ore Bornholm, Den

Il campionato danese delle 24 ore si è svolto come al solito sulla turistica isola di Bornholm. Discreto il risultato finale dei neo-campioni: Kjell Titlestad 207.792 e Caroline Aistrup 181.734

06 mag Toronto Ultra Races

Buona prova per la pattuglia di ultramartoneti canadesi, euforici per aver ottenuto l’organizzazione del mondiale delle 24 ore 2007 che si disputerà per la prima volta sul continente americano. Tuttavia la vittoria è andata a due corridori statunitensi: in campo maschile ha prevalso Bob Sweeney, più volte componente della nazionale del suo Paese, col tempo più che accettabile di 7:16.12, davanti a Bruce Barteaux in 8:42.57 Grande prova in campo femminile con Connie Gardner prima in 8:17.25, quarto tempo dell’anno, davanti ad una bella sequela di canadesi: Laura Bleakley (8:29.59), Marianne Perz (8:33.52), Laurie McGrath (8:58.10), Karin McMillen (9:30.53), Paula Burchat (9:48.59) e Sharon Zelinski (9:52.13)

06 mag Sausalito 100km, Usa

Si è disputata nei boschi che circondano questa piccola località della California una delle rare 100km che si disputano negli Stati Uniti, dal momento che la loro distanza classica sono le 50 e le 100 miglia. Sul difficile percorso, comprendente solo 5km d’asfalto, 15 di sentieri ed il resto su strade forestali, ha prevalso un interessante maratoneta da 2:30, Phil Kochik in 8:32.50, che gli hanno permesso di staccare di 10 minuti Scott Jurek, nazionale Usa, (8:42.42) e Michael Wedeyer (8:44.10). Altra nazionale in evidenza in campo femminile, Nikki Kimball, prima in 9:10.55 davanti a Kristin Moehl (9:16.32) e Bev Anderson 8).28.40). I tempi hanno ovviamente risentito della severità del percorso.

07 may Moskva, 24 ore Sutki Begom. Rus

Quindicesima edizione della gara moscovita che si svolge su pista e che ha lanciato nel mondo delle ultra un gran numero di campioni di entrambi i sessi. Come spesso è accaduto anche in passato i risultati sono buoni ma non straordinari, ma preludono ad un lancio internazionale dei migliori che poi danno fondo alle loro migliori energie nelle gare all’estero. Quest’anno ha vinto Oleg Yakovlyev con 237.712, davanti a Vasily Dyukin con 231.807 e terzo Semen Dedyukin con 227.921. Abbastanza buono anche il risultato femminile, con vittoria per Evgenia Kulikova, unica a superare i duecento chilometri, per la precisione 205.600

07 mag 6 giorni Antibes, Fra

In un campeggio della Costa Azzurra i francesi hanno organizzato la loro seconda sei giorni annuale, nuova di zecca, che affianca quella autunnale di Monaco. Favoriti dal bel tempo e dal tracciato (770 metri su fondo soffice ma compatto), ventiquattro concorrenti hanno perso parte alla prova, concludendola tutti. La maggiore distanza è stata percorsa da Christophe Laborie (688.200) davanti a Michael Micaletti (607.550) e Gael Leon (602.290). L’unica donna è stata Patricia Leblanc, partita con grandi ambizioni, che si è però dovuta accontentare (si fa per dire!) di percorrere 435.720 metri.

08 mag Loos 6 ore

Il belga Ivan Hostens, vero specialista di questa distanza, è tornato a correre le sei ore per la seconda volta quest’anno in più di 80 chilometri in questa gara francese, cocnlusa con la misura di 83.743 davanti al connazionale Lucien Taelman con 78.326. Chantal Haton ha vinto la prova femminile con 63.545.

13 mag Massanutten 100miles, Usa

Dalla Corea cominciano ad arrivare negli States non più solo auto ma anche corridori a piedi, ed arrivano per vincere. La prima delle grandi 100 miglia si è svolta in Virginia, nei boschi di uno dei tanti immensi parchi naturali, ed è stata vinta dal coreano Sin Jae Duk, atleta già visto con buoni risultati in rappresentanza del suo Paese in diversi campionati mondiali. Buono il tempo, considerate le difficoltà del percorso, record della corsa in 17:40.45. Sue Johnston, una specialista, ha vinto la prova femminile in 23:14.43

14 mag 48 ore Surgeres, Fra

Sumie Inagaki Il record mondiale femminile delle 48 ore è stato conquistato dalla giapponese Sumie Inagaki sulla pista in cenere di 301,59 metri di Surgeres, cittadina francese che organizza questa gara da ventinove anni. La giapponese è la campionessa del mondo in carica delle 24 ore, titolo conquistato il 26 febbraio a Taiwan, con 237.141km Il  precedente record apparteneva all’americana Sue-Ellen Trapp, 377.892km fatti il 4 maggio 1997, sempre sulla piccola pista di Surgeres. In questa gara Sumie ha percorso 63.334km nelle prime sei ore, 120.636 nelle 12 ore, per virare alle 24 ore con 224.382km, misura più che ragguardevole anche su questa distanza. In campo maschile ha vinto il tedesco Wolfgang Schwerk con 392.067km, veramente di poco davanti alla giapponese, con una seconda giornata migliore di tutti. Molto bene anche la russa Galina Eremina e la cecha Michaela Dumitriadu. In complesso la gara femminile è risultata nettamente migliore di quella maschile, come testimoniano i numerosi inserimenti nelle liste all-time della specialità. Fra i ventidue classificati, notiamo il nome del danese Jesper Olsen (8-332.653) che è il primo uomo ad aver portato a termine in maniera documentata e controllata il giro a piedi del Pianeta Terra.                                                          Lista all-time 48 ore femminili 382.416 Sumie Inagaki JPN 1 Surgeres 14may2006 track 377.892 Sue Ellen Trapp USA 1 Surgeres 04may1997 track 372.415 Irina Reutovich RUS 1 Brno 24mar2002 indoor 369.749 Edit Berces HUN 1 Surgeres 04may2003 track 369.146 Irina Koval RUS 1 Brno 20mar2005 indoor 368.788 Galina Eremina RUS 2 Brno 20mar2005 indoor 366.512 Hilary Walker GBR 1 Blackpool 07nov1988 track 364.342 Masae Kamura JPN 3 Brno 20mar2005 indoor 363.717 Galina Eremina   2 Surgeres 14may2006 track 363.123 Nina Mitrofanova UKR 1 Brno 20mar2005 indoor 354.971 Pam Reed USA 2 Surgeres 30may2004 track 352.538 Eleanor Robinson GBR 1 Brno 25mar1997 indoor 352.257 Michaela Dumitriadu CZE 3 Surgeres 14may2006 track 348.939 Susan Olsen USA 2 Surgeres 08may1994 track 348.915 Barbara Szlachetka POL 1 Koln 13jul2003 road 347.420 Arlette Touchard FRA 1 Montauban 16mar1986 track 346.500 Fumie Sata JPN 1 Phoenix 01jan2004 road 345.494 Angela Mertens BEL 1 Surgeres 08may1988 track 

27 mag Nemea-Olympia, 186 km

Nell’antica Grecia non si disputavano solo i Giochi Olimpici, ma anche altre tre manifestazioni “Panelleniche” e diverse altre legate ad importanti città, come le Panatinaike di Atene. Oltre ai giochi di Olympia, si tenevano quelli di Corinto, dedicati a Poseidon dio del mare, quelli Pytici a Delphi, santuario di Hermes, ed i giochi Nemei, iniziati nel 776 a.C. e dedicati a Herakles, fondatore anche degli stessi Giochi di Olympia. Proprio per ridare vita al gemellaggio fra le due città che videro le gesta dell’eroe principale del Pantheon greco, viene da qualche anno organizzata una corsa dura e spettacolare che unisce i siti archeologici di Nemea, situato nel nord del Peloponneso, e di Olympia, al sud, attraverso le mitiche montagne centrali dell’Arcadia. Le prime due edizioni hanno visto una buona partecipazione e sono state vinte da Georgios Psailas (19:36.22) davanti a Dusan Mravlje e Loic Lebon, e da Vlasis Karavassilakis (19:46.40) con Chantal Haton prima fra le donne in 23:30.50 Nell’edizione 2006 successo del tedesco Michael Vanicek in 19:32.39, davanti a Eusebio Buchons, spagnolo, in 21:10.43. Chantal Haton ha vinto anche quest’anno la classifica femminile in 24:32.10

28 mag 24 ore Brive, Fra

Bellissima prestazione ad opera della francese Brigitte Bec, che ha stravinto la 24 ore di Brive, battendo tutti i concorrenti maschi, e che ha concluso la prova con la ragguardevole misura di km. 235.660 Nella lista mondiale dell’anno la francese è preceduta solo dalla giapponese Inagaki, vincitrice ai mondiali di Taiwan con 237.144. In quella gara la francese aveva dovuto subire dei disturbi fisici che ne avevano pesantemente condizionato la prestazione, finendo diciassettesima con km.196.298, preceduta anche dalle nostre Di Vito e Moling

3-4 giu Cro-Magnon 102km

Anche se in questa rubrica ci occupiamo di corse non italiane, diamo volentieri conto di questa avventurosa manifestazione che si disputa sulle Alpi Piemontesi, con partenza da Limone ed arrivo in Costa Azzurra, a Cap d’Ail. La distanza è valutata in circa 102km, il dislivello è impressionante (un totale di oltre 5000 metri) anche se alla fine il saldo è a favore della discesa, dal momento che si parte in montagna e si arriva al mare. Ma le difficoltà dei luoghi ne fanno comunque una gara unica, la preferita del periodo per i podisti di lunga lena piemontesi e liguri, oltre che francesi. Quest’anno vittoria per Marco Olmo, specialista di gare estreme, che ha coperto il tracciato in 10:01.06, davanti a Massimo Tagliaferri (10:23.16) e Paolo Agliati arrivati insieme. In campo femminile si è rivista invece l’argentina Virginia Oliveri, dopo la bella impresa nelle 24 ore di Ciserano, che in 13:24.44 ha preceduto un’altra ospite del nostro Paese, la conosciuta Martina Juda, seconda in 13:52.21

04 jun 24 ore Fans, Minneapolis, Usa

Un’altra signora della corsa sugli scudi nella classica manifestazione americana, dove la distanza maggiore è stata raggiunta da Carolyn Smith, anche lei prima davanti a tutti i maschi. La trentaduenne americana ha percorso km.205.448 nelle 24 ore

04 jun Kettle Moraine 100miles e 100km, Usa

Nel periodo estivo il mondo delle ultra si trasferisce dalle piste e circuiti nel suo terreno più congeniale: i grandi scenari naturali dove manipoli sempre più numerosi di coraggiosi si inoltrano in lunghissime corse che assomigliano più ad avventurosi viaggi, con diverse assonanze con il fatale andare dei nostri eroi protagonisti delle “fantasy” più popolari. Nella cittadina americana di La Grange, Winsconsin, si disputa una delle più famose gare di questo tipo, la mitica “Kettle Moraine” dove animatrice ed organizzatrice è un’italiana residente da tempo negli Stati Uniti, la 33enne Francesca Conte, che non contenta dell’impegno profuso prima e dopo la gara, lo fa anche in corsa, partecipando alle gare, spesso con risultati eccellenti. Anche quest’anno Francesca è dunque scesa in campo, e lo ha fatto vincendo la prova sui 100km, nel bel tempo di 10:25.05 tenuto conto delle asprezze del percorso. Todd Nott (9:40.05) ha vinto nella classifica maschile, mentre i vincitori delle 100 miglia sono stati Parker Rios (18:48.18) e Tracy Thomas (21:17.16) Un’altra validissima prestazione americana merita una segnalazione: quella della residente in Alaska, Julie Udchachon una podista che solo da un paio d’anni si è messa in evidenza e che all’estero non abbiamo ancora avuto modo di vedere. Sempre il 4 giugno, Julie si è impegnata in una 100km veloce, da lei conclusa, unica donna, in 8.20.51 in quel di Seattle nel nordico stato di Washington. Si tratta della settima prestazione mondiale dell’anno.

10 giu Biel/Bienne, 100km Bieler Lauftage, Sui

La gara svizzera per eccellenza del settore ultra è questa 100 chilometri in notturna, con annessa maratona, che anche quest’anno ha raccolto una grossa partecipazione di area tedesca, con anche la presenza di una pattuglia di bravi italiani. Nonostante la quasi coincidenza col campionato europeo di Torhout (ma non si potrebbero evitare queste cose?) oltre 1400 corridori hanno completato il percorso nel tradizionale tempo massimo delle 20 ore, il che ne fa la gara più frequentata d’Europa. Buoni i risultati tecnici, anche se è ovvio che nessuno di questi sarà in Belgio. Fra gli uomini vittoria per Francisco Pasandin, uno stagionato corridore svizzero ancora in ottima efficienza, che ha raggiunto il traguardo in 7:24.42, davanti a Urs Jenzer (7:28.59) e Ernst Schmid (7:33.05), anche loro svizzeri. In campo femminile eccellente prestazione per la donna di casa, Sonja Knopfli, classe 1977 come la nostra Sanna e buona maratoneta, che ha fatto segnare un 7:51.34, secondo tempo dell’anno per adesso, solo 10 secondi meglio della Carlin al Passatore. Fra i ventisei italiani arrivati, i migliori sono stati Tiziano Marchesi (29- 8:40.53), Marco Cattaneo (68- 9:21.04) e Carluccio Bordoni (69- 9:21.29)

24 giu: San Sebastian de los Reyes – 6 ore, Esp

Gli spagnoli sono in piena fase di rilancio, sia agonistico che organizzativo. Ne è un esempio questa sei ore su pista in notturna nuova di zecca, supportata da ottimi risultati. Ha vinto il polacco Jaroslav Janicki, reduce fresco fresco dalla Comrades, che ha siglato la miglior prestazione mondiale dell’anno, con 91.270 chilometri, davanti al russo Aleksei Belosloutsev (89.496), a Jorge Aubeso Martinez, assente a Torhout, con 89.097, all’ungherese Ferenc Biri (88.551) e al catalano Ricard Vergè Berrer 85.248

24 giu: Lake Saroma 100km, Jpn

Si è disputata sul classico percorso del Lago Saroma la più importante 100km del Giappone, nazione guida in questa distanza. Partenza alle 5 del mattino, 23 gradi la temperatura e numerosissima la partecipazione (1624 arrivati). Molto buono il risultato finale, specie in campo femminile, dove ha prevalso la campionessa mondiale in carica, Hiroko Syou, che proprio su questo percorso conquistò il titolo lo scorso anno. Si tratta di una discreta maratoneta (2:35) che sui 100km ha cercato e trovato lo spazio per emergere in un Paese che di maratonete di valore ne ha a iosa. Lo scorso anno era praticamente esordiente sulla distanza, e se la cavò più che bene. Nella gara di quest’anno si è migliorata, chiudendo in 7:40.30, miglior tempo mondiale dell’anno, in una gara che ha visto anche la seconda, Emi Iwasaki, scendere sotto il muro delle otto ore (7:54.33) ed in complesso dieci atlete sotto le nove ore. Meno eclatante il risultato maschile, ma pur sempre molto valido. Ha vinto Yoshiaki Kobayashi in 6:49.15 davanti a Jasunori Yamamoto (6:57.40) e Hideo Nojyo (6:59.15). Ai prossimi mondiali, che si svolgeranno in ottobre in Korea, le squadre giapponesi saranno fra quelle da battere, ma questo lo sapevamo…

28 giu: Lake Hovsgol, Mongolia

Per la serie “si corre ovunque” relazioniamo questa maratona, con annessa 100km, che si disputa nella lontanissima Mongolia, sulle accidentate rive del lago Hovsgol e che è intitolta all’estate (Sunrise to Sunset). In effetti il sito mostra luoghi molto belli e curiosità etniche di notevole interesse. A me viene tuttavia sempre in mente la battuta di un amico, brava persona, a suo tempo importante dirigente sportivo dell’allora Germania Est, che prendavamo spesso in giro perché, come auto, aveva la mitica Trabant. Lui rispondeva invariabilmente: “che me ne faccio di una macchina migliore? Da questa parte, faccio pochi chilometri e trovo il muro; dall’altra parte potrei arrivare invece fino in Mongolia, ma che ci vado a fare?” Un discreto numero di europei ed americani hanno trovato invece interessante andarci, in Mongolia, per correre una maratona ed una 100km, e probabilmente hanno avuto ragione loro. Dunque, premesso che il percorso è tutto fuori strada ed è severamente condizionato dalle asperità naturali, informiamo che la maratona è stata vinta da corridori locali: Battulga Purevtsogt (4:46.00) fra gli uomini e Suvdmaa Ichinhorloo (5:05.00) fra le donne. Successi inglesi invece nella 100km: James Roberts (12:41.00) e Sarah Booth (18:07.00). Segnaliamo il terzo posto dell’unico italiano classificato, Giovanni Campodonico, in 15:54.00

02 lug: Turku, Paavo Nurmi, Fin

La natia città di Turku dedica la sua maratona al mito assoluto del fondismo: l’immenso Paavo Johannes Nurmi, dominatore negli anni venti, al punto che il CIO tentò di non fargli vincere troppi ori olimpici, piazzando la finale dei 5000 a ridosso della batteria dei 1500: Nurmi corse e vinse entrambe le prove, con 45 minuti di recupero. Accadde alle Olimpiadi del 1924 a Parigi. Si è trattato anche quest’anno più di una celebrazione che di una gara, una festa di popolo che sfiora il rito pagano tanto intensa è la partecipazione emotiva, ma la cronaca ci dice che la vittoria ha arriso a Emil Soderlund (2:53.37) e Paulina Timmola (3:09.15).

02 lug: Gold Coast, Aus

La maratona della stupenda zona turistica oceanica prossima alla città di Brisbane si è rapidamente affermata come la più importante dell’Australia, fino ad arrivare alla partecipazione-record di quest’anno, che ha visto al traguardo della sola maratona ben 2239 atleti. Con le gare di contorno si sono superate le 10.000 partecipazioni, un numero enorme per un Paese dove raramente si superano le mille presenze, ottenuto nonostante la coincidenza con le maratone Perth e Port Augusta. Buono il livello tecnico e bella affermazione per l’uomo di casa Lee Troop, in 2:14.13, davanti all’etiope, ora naturalizzato, Gemechu Wayecha (2:17.23), a Scott Winton (2:18.08) ed al neo-zelandese Matt Dravitzki (2:18.13). In campo femminile la prima a tagliare il traguardo è stata Jennifer Gillard, dopo 2:41.06 di corsa. Seconda Helen Stanton (2:44.11) e terza Melanie Burke (2:45.27).

02 lug: Brugge, Guldensporen, Bel

Maratona estiva sulla costa delle Fiandre, che si inserisce nel contesto delle gare che uniscono un discreto valore tecnico ad un viaggetto interessante. Infatti molti corridori del centro-Europa ed anche alcuni italiani hanno visitato la cittadina di Bruges/Brugge, dando vita ad una gara più che dignitosa, vinta dai belgi Vincent Ternet in 2:24.49 e Veerle D’Haese in 2:51.53

02 lug: Rosario, Dia de la Bandera, Arg

Si è disputato a Rosario, seconda città dell’Argentina, il campionato nazionale di maratona, che ha visto al traguardo ben 706 arrivati, un numero record che conferma il momento di rilancio che il fondismo vive in un Paese del tutto… calciofilo. Ha vinto il conosciuto Oscar Cortinez, in 2:22.08 record del percorso, mentre in campo femminile l’esordiente Carina Allay ha superato la campionessa uscente, Veronica Paez, nel tempo di 2:48.23

16 lug: 24 ore Worschach, Aut

Gli emerodromi sono tornati nella cittadina austriaca che ospitò lo scorso anno il campionato del mondo, con le belle prestazioni degli azzurri che ancora ricordiamo. Quest’anno vi si svolgeva la normale “Benefizlauf” ma ciò non ha impedito che vi prendessero parte oltre 170 corridori, un numero notevole per questo tipo di gara, attratti dalla bellezza dei luoghi e dalla cordialità degli abitanti, che danno vita ad una festa che dura per buona parte della notte. Il successo è andato agli ungheresi, con prestazioni eccellenti. Primo Akos Blaho (245.217) e secondo Kalotai Levente (238.246) seguiti dagli austriaci Gerald Fabianek (226.926) e Thomas Siegl (213.785). In campo femminile c’è stato anche un pizzico d’Italia, dal momento che la migliore al traguardo è stata Martina Juda, doppia cittadinanza cecha e austriaca ma residente in Italia. Nell’ordine d’arrivo viene data come italiana, in base al luogo di residenza. Sia come sia, ha fatto una gran bella gara, totalizzando 185.940 metri. Erano presenti anche Gastone Barichello (178.920), Stefania Tonini (settima con 161.065) e Gabriella Sterni (14° con 125.504).

16 lug: Laugaveur 55km, Island

Anche la piccola Islanda vanta ben due maratone e questa ultra, giunta alla 22esima edizione ed è entrata quindi nella tradizione delle gare di questo tipo. Quest’anno la gara ha toccato il numero record di 140 arrivati, notevole per le cifre consuete al nord. Magnifici i luoghi attraversati, cordiale la gente, interessante il viaggio. Da non perdere la visita alla spaccatura che attraversa quasi tutto il Paese e che rappresenta la frattura geologica fra il continente europeo e quello americano. La vittoria ha arriso ad un ragazzo di casa, Sigurdur Borarynsson (5:26.05) mentre in campo femminile ha prevalso la britannica Jackie Bale (6:16.06)

24-26 lug Badwater, Usa

Clima del tutto opposto alla Badwater: 135 miglia (217 chilometri) attraverso la Valle della Morte, in California, partendo dalla località omonima ed arrivando sul Monte Whitney, con una salita finale fino a 1700 metri. Questa è la più pazza corsa-avventura che si possa immaginare e che forse per questo è diventata un’aspirazione, un sogno inconfessato per stuoli di podisti, alcuni dei quali poi sono capaci di provarci davvero. Il primo della storia è un cinquantenne di San Pedro, Al Arnold, che nel 1977 si mise in testa di compiere l’impresa, e ci riuscì. Svariati imitatori percorsero la stessa strada, con alterne fortune, fino al 1987, anno in cui nacque la corsa come la conosciamo oggi. L’origine è una sfida-scommessa fra americani ed inglesi, che non volevano credere ai mirabolanti racconti che venivano pubblicati dai giornali americani. La sfida si fece davvero, e la vinsero gli inglesi. Solo cinque persone portarono a termine la prova, e la prima al traguardo fu la signora Eleanor Adams Robinson, una britannica che nel corso della sua carriera ha vinto di tutto, dalle 100 chilometri alle 24 ore, fino ad un folle campionato del mondo dei 1000 chilometri. Fra l’altro lei vinse anche un grande Passatore, segnando un record del percorso che è caduto solo quest’anno ad opera di una straordinaria Monica Carlin. Di anno in anno la corsa è cresciuta, i partecipanti sono aumentati e soprattutto è migliorata l’assistenza, al punto farla diventare una corsa quasi… normale. Basti dire che quest’anno gli organizzatori si sono visti costretti a regolamentare il numero di camper e di assistenti a disposizione di ogni concorrente, onde evitare… problemi di traffico! Nella storia della Badwater troviamo pochi italiani. Il primo di cui vi è traccia si chiama Amerigo Puntelli, 27esimo in 51.40 nel 2000. Seguono il “desertologo” Marco Olmo, insieme a Alberto Ciabattini, 32esimi in 49.31 nel 2001. Citiamo inoltre Francesca Conte, italianissima residente negli States, che nel 2004 ha portato a termine l’impresa in 39.41 Nella storia della Badwater non mancano i grandi nomi del fondismo, quali Eric Clifton (1999) e Scott Jurek (2005), i russi Anatoliy Kruglikov ed Irina Reutovich, vincitori nel 2000, ma il grande personaggio è certamente una gentile signora, l’americana Pamela Reed, che nel 2002 e nel 2003 ha preceduto anche tutti i maschietti (prima assoluta) col record della corsa femminile in 27:56.47. Il record maschile appartiene invece a Scott Jurek in 24:36.08 Veniamo dunque alla corsa di quest’anno: il confronto agonistico, che spesso è in secondo piano in questo tipo di gare, invece quest’anno è stato vivace come in una corsa normale ed ha visto protagonisti Scott Jurek (primatista del percorso) e Akos Konya, di origini ungheresi. Il primo ha fatto parte più volte di rappresentative Usa ultra mentre il secondo è un buon maratoneta da 2:30 che ogni tanto sconfina nelle ultra. I due hanno corso affiancati per quasi 200 chilometri e si sono giocati la vittoria nel tratto finale, quello che porta all’arrivo sul Monte Whitney. Ha vinto Jurek in 25:41.18 su Konya in 25:58.42. Terzo Charlie Engle in 28.18.36. Da segnalare il dodicesimo posto del grande sloveno Dusan Mravlje, ora 53enne. In campo femminile, assente la Reed, ha vinto la canadese Monica Scholz (32.07.01) davanti alla lussemburghese Monique Muhlen (32:25.52) e all’americana di origine giordana Noora Aladina (37:16.15). Monica Scholz si è segnalata alle cronache qualche anno fa a causa del fatto che fu capace di correre, arrivando, tutte le 100 miglia che si disputano nel nord-america: si tratta di una ventina di gare, la maggior parte raggruppate nell’estate. Nessun italiano era presente.

29 lug: Davos Swiss Alpine, Sui

Ancora una volta la classicissima gara in montagna di Davos parla italiano: Giorgio Calcaterra, sempre più innamorato delle ultra, che lo ripagano con successi prestigiosi, non ha voluto farsi mancare questa esperienza sui 78 chilometri del micidiale percorso elvetico, che porta gli atleti in quota fino a 2800 metri, attraverso sentieri di montagna pedalabili ma resi durissimi dalle numerose impennate. Quest’anno, inoltre, ci si è messa una temperatura decisamente fredda, che in quota è scesa fino a 2 gradi centigradi: un bel colpo per atleti che venivano dai nostri consueti 35 gradi di questo periodo! Giorgio non si è lasciato impressionare, impostando una gara giudiziosa, prima in compagnia di un selezionato gruppetto e poi insieme allo svizzero Boschung: solo nel finale ha messo tutti in riga andando a cogliere una vittoria di grande valore agonistico, in una gara che ha visto in passato i successi di Fattore e Casiraghi. Il suo tempo è stato uno dei migliori della gara: 6:05.04. Alle sue spalle lo svizzero Boschung (6:06.46) e poi troviamo tutta gente avvezza alla montagna, svizzeri, austriaci ed un atleta del Liechtenstein, Kellenberger, terzo in 6:25.38. Bene gli altri azzurri delle ultra a partire da Stefano Sartori che è stato ottimo sesto in 6:35.47: per lui una bella verifica sulla via della Spartathlon, la micidiale gara greca alla quale intende partecipare. Ottimo anche il settimo posto di Mario Fattore, in 6:40.00 e Lorenzo Trincheri, che ha chiuso in 7:24.52. In campo femminile ha prevalso la britannica Elizabeth Hawker, in questo momento la migliore centista del suo Paese ed una delle più forti al mondo, che ha dominato avversarie ed avversità, chiudendo in un eccellente 6:30.12 (quarta assoluta), con grande vantaggio su due notevoli personaggi quali le tedesche Elke Hiebl e Maria Bak. In questa classifica troviamo anche (settima) una positiva e coraggiosa Monica Carlin, che ha sofferto grandemente il freddo intenso dei sentieri in quota, al punto di dover ricorrere tre volte all’assistenza medica. Freddo, vento e pioggia non hanno tuttavia congelato la forza e l’entusiasmo della grande Monica, che ha concluso settima, pur costretta a fermarsi per mezz’ora ed a camminare per molti chilometri.

06 ago: Subida Granada-Pico Veleta 50km

Giustamente gli organizzatori definiscono questa corsa “la carrera màs alta de Europa”: si parte infatti dalla magnifica città andalusa di Granada e si raggiunge il passo del Pico Veleta, a 3390 metri di quota, dopo 50 chilometri di corsa tutta in salita, senza un metro di respiro. Una corsa così dura non poteva che avere un grande vincitore, e così è stato nella persona di Jorge Aubeso Martinez, ultra-maratoneta fra i più celebrati al mondo, che al chilometro 42 ha stroncato la resistenza del vincitore dello scorso anno, l’argentino Oscar Alarcon, ed è andato a cogliere una prestigiosa vittoria in 3:52.16. Secondo Alarcon in 3:57.25 e terzo il catalano Ricart Vergè, anche lui nazionale spagnolo della 100km, in 4:01.25. In campo femminile secondo successo per l’argentina Rosa Liliana Godoy in 4:52.24. Lontanissima la seconda, Salova Benabou in 5:15.25

13 ago: 100km Lipsia, Ger: un’altra Monica!

Di ritorno dalle vacanze, ancora euforici per la grande prova di Stefano Baldini e delle squadre azzurre di maratona ai campionati di Goteborg, ci siamo messi a spulciare i risultati delle gare svolte nel frattempo ed abbiamo avuto la sorpresa di trovare un risultato che è tale da imporre all’attenzione un nuovo personaggio italiano da seguire con la massima attenzione. Infatti, nel dettagliato ordine d’arrivo di questa gara tedesca di buon livello, troviamo Monica Barchetti, dell’Atletica Calderara, finita addirittura seconda nella corsa femminile, con il tempo veramente molto buono per una esordiente, di 9:13.02, preceduta solo dalla tedesca Nicole Bornhutter (9:00.07). Tale crono rappresenta la quinta prestazione italiana dell’anno, davanti a gente come Di Vito e Fuschini. Recentemente questa atleta ha vinto la Touring Marathon e la Prato-Boccadirio, infliggendo 15 minuti di distacco alla Costetti e 26 a Marilena Dall’Anese. Nella stessa gara bene ha fatto anche Andrea Accorsi, terzo al traguardo in 8:09.26.

ago: tour du mont blanc

La manifestazione più importante della settimana è stato il Tour du Mont Blanc, partenza e arrivo a Chamonix, per un totale di 158 chilometri ed oltre 4500 di dislivello complessivo. Quest’anno era assente un grande protagonista: il nepalese Dawa Sherpa, colpito dalla morte del fratello Lepka. Guidati anche dal suo pensiero quasi duemila appassionati hanno portato a termine il percorso, preceduti tutti da Marco Olmo, primo in 21:06.06, davanti all’ungherese Csaba Nemeth, al francese Vincent Delabarre ed al tedesco Jens Lukas. Vittoria femminile per Karine Herry davanti alla lussemburghese Simone Kayser. Sempre in Francia si è svolta una buona 24 ore a Plourvon, vinta da Claude Hardel con 223.369 metri, davanti a Christian Efflam con 218.584

02 sett.: 12 ore Grieskirchen, Aut

Apriamo con questa gara austriaca sulla inconsueta distanza delle 12 ore per segnalare la bella vittoria dell’azzurro Enrico Vedilei, che celebra il suo trentesimo anno di podismo percorrendo più chilometri di tutti nel tempo prefissato e concludendo con la buona misura di 128.167 km. Alle sue spalle un nutrito plotone di corridori austriaci di buon valore, preceduti da Rudi Ohme (124.692) e Roland Kleinpaul (124.487). Seconda assoluta (e prima delle donne) è però arrivata l’intramontabile ungherese Edit Berces, che in questa gara sembra ritornata ad ottimi livelli, preceduta solo da Enrico, con il suo 126.345. La “dolce metà” del Vichingo, l’azzurra Maria Luisa Costetti, si è classificata seconda dietro cotanto nome con un pregevole 118.975 che la dice lunga sul suo stato di forma. I due campioni si stanno preparando, così si dice, per partecipare alla durissima Spartathlon, la gara che parte da Atene per attraversare tutta l’Attica ed il Peloponneso ed arrivare nel sito dell’antica Sparta (oggi Sparti/Mystras) e ripercorre la strada che fece per due volte l’emerodromo Filippide portando una richiesta d’aiuto degli ateniesi per fronteggiare l’avanzata persiana. I “grandi guerrieri” spartani risposero che avevano da fare e così gli ateniesi i persiani li fermarono da soli, in un luogo chiamato Maratona.

02-03 sett: San Pietroburgo 24 ore e 100km

Nell’antica capitale russa si è disputata una importantissima 24 ore su di un circuito stradale di 4500 metri, che ha visto la partecipazione di una novantina di ottimi corridori e risultati tecnici di assoluta eccellenza. In campo maschile il migliore è stato il 26enne Denis Zhalybin, che nelle 24 ore ha percorso ben 282.282 chilometri, di gran lunga migliore prestazione dell’anno. Eccellente, alle sue spalle, anche Andrei Kazantsev con 250.101 e Semen Dedyukin con 236.614. Alla fine ben 20 corridori hanno superato i 200 km. Fra le donne si è rivista su ottime prestazioni la 56enne Irina Reutovich, la migliore al traguardo con 231.193 davanti a Lyudmila Kalinina con 223.000, Nina Mokshanova con 213.065 e Rimma Paltseva con 210.472 Nella 100km “di contorno” prestazione logicamente meno eclatanti e vittorie per Aleksei Izmalilov (7:20.13) ed Irina Koval (10:32.33) Denis Zhalybin è nato il 30 giugno 1980 e si mise in evidenza già nel 2002 accompagnando il ben più noto connazionale Oleg Kharitonov nel suo riuscito tentativo di battere l’allora record mondiale delle 100 miglia detenuto da Don Ritchie. Ebbene, in quell’occasione, fino agli ultimi 20km il giovanissimo Zhalybin rimase bravamente davanti a Kharitonov per poi ritirarsi. Nella 100km ha ottenuto buoni risultati ma nulla di straordinario. Lo abbiamo visto spesso anche nella nostra Traversata del Passatore, dove soffre la salita ed il caldo e non è andato oltre qualche buon piazzamento. La sua prestazione di San Pietroburgo è la dodicesima di ogni tempo, ma le undici migliori portano tutte la firma dello stesso atleta: il mitico Yiannis Kouros. Nell’anno 2006 Zhalybin supera di quasi 10 chilometri la misura che ha permesso a Ryoichi Sekiya di laurearsi campione del mondo in febbraio a Taipei. Durante la sua corsa Zhalybin è passato in 7:24.13 ai 100km, ha percorso 81.000 km nelle 6 ore e 157.500 nelle 12 ore, infine ha corso le 100 miglia in 12:05.01 e i 200km in 15:08.53 con l’avvertenza che questi tempi di passaggio sono rilevati al completamento del giro e che quindi l’atleta risulta nettamente svantaggiato dalla lunghezza del circuito.

02 sett: San Miguel del Monte, Arg

Grazie all’opera di un pugno di appassionati, fra i quali Gerardo Re anima del sito http://www.megainformes.com.ar/ , il calendario delle ultra argentine sta prendendo sempre più corpo e supera nettamente la fase pionieristica. Ne fà fede la seconda edizione della Copa Argentina dei 100km, che ha visto la partecipazione di una cinquantina di corridori provenienti anche dal Brasile e dall’Uruguay, cioè molti più di quelli presenti lo scorso anno. L’organizzazione ora c’è, i risultati verranno, anche se per adesso i migliori atleti argentini sono quelli che risiedono e gareggiano all’estero, come Pablo Barnes e Virginia Oliveri (in Italia) e Oscar Alarcon e Liliana Godoy (in Spagna). In questa gara, avversata dal caldo, ha vinto il brasiliano Antonio Josè de Souza in 8:09.06 davanti a Claudio Maluendez (8:46.03) mentre la collaudata Liliana Castaneda ha vinto fra le donne in 10:32.26 Fra la fine di agosto ed i primi di settembre si sono disputate altre gare, non di primissima fascia ma ugualmente interessanti. In Francia Stephane Rouillier ha vinto la 100km di Theilly- Etangs de Sologne in 7:39.00, con Cathy Rougerie prima donna in 9:04.35, e Michel Verhaege ha vinto a Ponthieu Marquenterre in 8:21.54. Invece in Germania Jan Prochaska ha vinto la 24 ore di Bernau bei Berlin con 193.869, mentre Grit Seidel ha coperto km. 184.405 ed in Danimarca la 100km disputata nella turistica isola di Bornholm, parco naturale e zona protetta, ha visto vincitore Per Nielsen in 7:37.21

16 sett: 100km Winschoten, Ned

La cittadina olandese che tanto spesso è stata sede di campionati del mondo e d’Europa (e che tornerà ad esserlo l’anno prossimo) ha ospitato quest’anno una gara in tono minore, data anche l’imminenza del campionato del mondo, programmato a ottobre in Corea. Tuttavia gli olandesi sono riusciti a mettere in piedi ugualmente una gara molto valida, specie in campo femminile. Ha vinto il tedesco Oliver Leu, in 7:31.30 (niente di speciale) davanti a Andrzej Magier in 7:55.43 e a Veron Lust in 7:58.41. Il grande risultato è venuto invece dalla gara femminile dove si è ripresentata dopo le molte esperienze sud-africane la tedesca Maria Bak, oggi 47enne, che è arrivata seconda assoluta col miglior tempo dell’anno: uno strepitoso 7:35.28! Era dal lontano 1994 che la tedesca non faceva qualcosa di simile. A fianco della prova principale si è disputata anche una 50km, valida come finale del Trofeo IAU della distanza, vinta senza difficoltà dal bielorusso Dzmitriy Bula col discreto tempo di 3:06.52. Si tratta di un personaggio che è emerso quest’anno, col secondo posto nell’europeo dei 100km a Torhout ed altre belle prove, fra cui la vittoria nella prova di qualificazione di questo Trofeo, a Gistel in Belgio, con un bel 2:59.43 Il Trofeo IAU dei 50km è una bella idea, ma difficoltà organizzative di varia natura ed un approccio piuttosto approssimativo rischiano seriamente farlo fallire. In questa gara, ad esempio, solo la presenza di bielorussi ed inglesi ha assicurato un minimo di internazionalità, ma erano del tutto assenti Paesi come l’Italia, la Francia, la Spagna, la Polonia, la Russia e gli scandinavi (solo per citare i maggiori), ossia la maggior parte d’Europa.

23 sett: City to City 50km, RSA

E’ questa la ultra-maratona più antica dei tempi moderni, dal momento che la sua prima edizione risale al 1903, anche se si registrano molte interruzioni ed alcune edizioni disputate su pista. Le due città in questione sono Johannesburg e Pretoria, o meglio i loro quartieri periferici di Jozi e Tshwane. Sono stati 2500 i corridori che quest’anno hanno dato vita alla corsa, ed il primo al traguardo è stato Bethuel Netshifefe nel notevole tempo di 2:45.41, precedendo Mluleki Nobanya (2:47.23) e Graham Malinga (2:50.19). Solo quinto uno dei protagonisti della Comrades, Marco Mambo, in 2:52.00 In campo femminile vittoria per Tabitha Tsatsa, dello Zimbabwe, in 3:26.15, davanti a Riana van Niekerk (3:28.44)

24 sett: 100km Millau

Grande partecipazione e discreti risultati per il campionato nazionale francese dei 100km, disputato sotto una pioggia torrenziale nella cittadina di Millau, che fu sede di un campionato del mondo. Notevole il numero degli arrivati, ben 1279 nonostante l’inclemenza del tempo. In assenza di tutti i nazionali, anche loro in partenza per la Corea, la vittoria ha arriso a Regis Lacombe in 7:23.25 davanti a Christophe Morgo (7:34.31) mentre fra le donne ha vinto Christine Denis-Billet in 8:45.20. Notiamo al 25° posto l’intramontabile Roland Vuillemenot in 8:56.59 Sempre in Francia si sono disputate due buone 24 ore, purtroppo in coincidenza con il Campionato d’Europa. A Saint-Maixent-l’Ecole hanno vinto Robert Vallée (221.961) e Jacqueline Olivier (190.815), mentre a Saint-Laurent-du-Pont la vittoria ha arriso a Raphael Favre (201.410) ed Emilienne Rogy (198.950

24 sett: 24 ore San Giovanni Lupatoto

Nell’anno in cui i campionati del mondo delle ultra si svolgono tutti in Oriente, i coraggiosi quanto bravi organizzatori veronesi si sono fatti avanti e sono riusciti ad ottenere l’assegnazione del Campionato d’Europa su pista per la loro tradizionale manifestazione. Colpo pienamente riuscito, confortato da una eccellente partecipazione e da risultati tecnici di notevole interesse. Ottimo, per i nostri colori, il terzo posto del pratese Antonio Mammoli, che con 248.440 metri ha avvicinato di molto l’annoso primato italiano detenuto fin dal 1977 da Adriano Piccinali. Molto bene si sono difesi anche gli altri: Sergio Orsi (224.365), Gastone Barichello (196.453), Lorena Di Vito (193.622) e Monika Moling (182.419). Il titolo europeo è andato ai russi Vladimir Bychkov (254.774) e Irina Koval (229.452)

28 set: Tre maratone in tre giorni

Il sud-africano Johan Oosthuizen, buon centista da meno sette ore, ha compiuto una impresa notevole lo scorso settembre, negli Stati Uniti, stabilendo una prestazione che a rigor di termini non può essere considerata una ultra-maratona ma che lo mette comunque nel Guinness World Records. La cosa è avvenuta sulle rive del californiano Lake Tahoe (è il “lago dorato” di un famoso film). Il primo giorno, 28 sttembre, Oosthuizen, 33 anni, ha corso la prima maratona da Emerald Bay a Spooner Lake in 2:43.36. Il giorno successivo ha segnato 2:43.31 fra Spooner Lake e Tahoe City. Infine il terzo giorno, sempre a Tahoe City, ha finito la sua terza maratona in tre giorni in 2:44.03. Tutte e tre le prove sono state corse su percorsi trail, cioè su sentieri e fuori strada. La somma dei tempi produce il nuovo record per una prova del genere: 8:11.10. In precedenza il record apparteneva al britannico Raymond Hubbard che corse il 16-17-18 aprile 2005 a Belfast in 8:22.31. Sullo stesso percorso di Oosthuizen, nel 2001 Sean Messner corse in 10:28.00. Johan Oosthuizen vanta, in una maratona singola, un primato di 2:22.30

30 sett: 100km Santa Cruz de Bezana, Esp

Il “Campeonato Autonomico de Cantabria” dei 100km è da anni una delle gare più importanti della stagione mondiale a causa sia del valore dei corridori locali, che della partecipazione oramai tradizionale di forti squadre russe. La corsa di quest’anno non ha fatto eccezione, nonostante la coincidenza con il campionato del Mondo della distanza. Così gli spagnoli Aubeso, Vergé e Adanoga si sono misurati con i russi Murzin, Akhmetshin e Kokorev, con il barsiliano Dama Pereira e l’argentino Oscar Alarcon. Il passaggio ai 50km (ufficiale) era perfetto per una gara dura e tirata, dal grande risultato, sul passo delle 3h15 (Aubeso e Murzin 3:15.20, Pereira 3:15.37) seguiti a poca distanza dagli altri migliori. Nella seconda parte cedevano Murzin e Alarcon, costretti al ritiro, ed al traguardo si presentava Jorge Aubeso Martinez per vincere in 6:43.29. Secondo Adilson Dama Pereira, ottimo in 6:47.29, seguito dai russi Ildar Akhmetshin (7:13.10) e Mikhail Kokorev (7:17.13), dal catalano Ricard Vergé Berrar 87:24.10), e da Xabin Adanaga (7:30.47): Nessuno di questi figura naturalmente nell’elenco degli iscritti della gara coreana. L’americana di Francia Lucy Carr si aggiudicava senza problemi la gara femminile, più modesta, in 9:06.37 davanti alla nuova spagnola Annamaria Ferreras Borrera in 9:31.55

30 sett: Spartathlon, Gre

Sui 246 chilometri del percorso che unisce Atene a Sparta, l’americano Scott Jurek ha preceduto tutti in 22h52.48. Jurek ha vestito più volte la maglia del suo Paese nei mondiali dei 100km ed ha vinto molte importanti 100 miles. Inoltre egli è stato capace di sfidare gli indios Tarahumara sul proprio terreno, uscendone battuto con onore. Si tratta dunque di un vincitore degnissimo per questa classicissima. Tanto più che dietro di lui è arrivato il campione del mondo delle 24 ore, il giapponese, Ryoichi Sekiya, in 24:14.11. Lo stesso Jurek potrebbe essere un cliente di riguardo per tutti nei prossimi mondiali delle 24 ore, in calendario nella prossima primavera in Canada ed ai quali sembra intenzionato a partecipare. Vittoria femminile per Sumie Inagaki, a sua volta campione del mondo, in 28:37.20. Fra gli oltre 100 arrivati nel tempo massimo di 36 ore (tutti bravissimi!), molto onore si è fatto Livio Tretto, anche lui azzurro qualche anno orsono, giunto 15° in 30h15.43. Al traguardo anche Luca Zava e Paolo Zongolo.

01 ott: 24 ore Mulhouse, Fra

Nell’Alto Reno, ai confini con la Germania, si è disputata una buona 24 ore veramente internazionale data la presenza di tedeschi, svedesi, norvegesi ed italiani. Gara interessante per noi a cuasa del secondo posto di Tiziano Marchesi, che ha coperto km. 213.061, alle spalle del francese Bruno Candy (218.298). Erano presenti anche Ireneo Antonioli (123.738) e Marco Vestiboli (121.835). Sempre in Francia, alla periferia di Parigi, si è disputata la 24 ore su pista di Arcueil, che noi ricordiamo per essere stata sede del tuttora vigente primato italiano di Maria Nardin. In una gara in tono minore è stato buono il risultato del vincitore, Claude Hardel, che ha percorso 244.368 km. mentre Christine Bodet si è aggiudicata la prova femmnile con 187.638

01 ott: 24 ore di Auckland e Adelaide

Altri buoni risultati giungono dall’emisfero australe. Ad Auckland, Nuova Zelanda, Mark Morrison ha coperto 216.924km mentre la 47enne Carolyn Tassie si è dimostrata ancora capace di superare i 200km con un risultato finale di 201.869. Ad Adelaide, Australia, Mick Francis ha percorso 227.928km e Carol Baird, da parte sua, ne ha fatti 192.436. Il forte proliferare di queste gare ci conferma nella convinzione che sia questa la nuova frontiera di un movimento (quello delle ultra) che ha superato la fase pioneristica ed eroica per entrare a pieno titolo fra le specialità dell’atletica.

9-10 ott: 24h dello Stadio Bislett

Mentre ad Erice si disputavano i campionati italiani su pista della distanza delle 24 ore, una corsa analoga era in corso ad Oslo, su di un percorso di poco più di 500 metri ricavato nel sotto-tribuna dello stadio Bislett. Si è trattato di un vero e proprio campionato scandinavo, con 80 concorrenti in gara (parecchi, per questo genere di prove), vinto dallo svedese Christian Ritella, fino a pochi anni orsono valente maratoneta da meno 2:20, che approda adesso alle ultramaratone. Buono il suo risultato: 233.605 metri percorsi nelle 24 ore canoniche. Seguono il danese Jan Michael Andersen (223.569) ed il norvegese Per Gunnar Alfheim (222.684). Fra i concorrenti c’era anche il maratoneta Helge Hafsas, norvegese, che solo la domenica prima aveva vinto una maratona in 2:33.34 e chi qui era un esordiente: 219.085 il suo buon risultato. Scorrendo l’ordine d’arrivo incontriamo un altro personaggio notevole: il danese Jesper Olsen (188.037) che nel 2004 ha portato a termine il primo giro del mondo di corsa, senza significative interruzioni. In campo femminile ha vinto la primatista del mondo Edit Berces, ungherese, con 214.725 davanti alla norvegese Sharon Broadwell, altra discreta maratoneta, con 201.738 ed alla danese Tina Kristiansen con 186.203.

14 ott: Cher, 24 heures de Saint Doulchard, NC, Fra

L’infaticabile Mohamed Magroun, classe 1959, ha fatto suo il campionato nazionale francese delle 24 ore su strada (circuito di 1000 metri) con la notevole misura di 251.191 km. Secondo Patrice Bruneteau (243.334), seguito da Jean-Pierre Guyomarc’h (1954/ 238.049), Albert Vallèe (236.005) e Dominique Provost (232.023). Buono anche il risultato femminile, che ha visto prevalere Nathalie Firmin con 220.599 su Martine Guilhembet (204.021) e la marciatrice, stavolta di corsa, Kora Boufflert (200.200)

14 ott: London, 24 hours Centurions, Gbr

Si è svolta sulla famosa pista di Tooting Bec l’annuale edizione delle 24 ore, quest’anno sotto l’egida dell’organizzazione che si ispira agli insegnamenti del maestro Sri Chinmoy. Eccellente patecipazione, con 43 atleti provenieni da 11 Paesi diversi, e buono il risultato tecnico. Vincitore è stato l’inglese John Pares, con 230.542, davanti allo svedese Reima Hartikainen (224.73) e all’irlandese Eoin Keith (219.424). In campo femminile ha vinto la moglie di Hartikainen, Torill Fonn con 205.460, davanti a Sandra Brown (200.138) e la danese Mette Pilgaard (194.110).

21 ott: Bergen 100km, Nor

Il maratoneta stakanovista Helge Hafsas, 31 anni, si è cimentato per la seconda volta in vita sua sui 100km, ottenendo un risultato di grande rilievo. E’ accaduto sabato scorso a Bergen, nella corsa intitolata ai leggendari Troll (“Trollopet” appunto) dove Hafsas ha corso praticamente da solo in 6:50.15, col secondo lontanissimo oltre le otto ore. Helge Hafsas è noto per il grande numero di maratone che disputa in un anno: nel solo 2006 se ne contano sedici, di cui undici vinte, anche se il suo primato personale rimane attorno alle 2:20. Nel 2005 provò per la prima volta la distanza superiore, concludendo con un buon 6:57.40 nella stessa gara di Bergen. Saremmo curiosi di vederlo cimentarsi in qualche prova internazionale significativa: ha la potenzialità di essere un cliente in più per tutti.

22 ott: Le Grand Raid de La Reunion, Fra

Prendete un’isola spersa nell’Oceano Indiano, costellata di vulcani, ed invitate i più audaci fra i podisti ad attraversarla di corsa (o come ciascuno meglio può): quanti credete che vi risponderanno? Ebbene quest’anno hanno risposto in 1400 (sì: mille-e-quattrocento) che hanno portato a termine il percorso di 143 chilometri nel tempo massimo di 60 ore! L’isola è il territorio d’oltremare francese della Reunion, il percorso l’attraversa in diagonale da sud a nord, scavalcando le pendici di due grandi vulcani più altre montagnette per un totale di 8000 metri di dislivello positivo: vi meravigliate che il sottotitolo della gara sia “La Diagonale dei Folli”? Naturalmente ci sono anche dei vincitori, i locali Vincent Delabarre e Christophe Jacquerod, che dopo tanto andare non se la sono sentita di sprintare ed hanno concluso appaiati in 20:39.40, mentre fra le donne si è messa in evidenza l’immarcescibile Karine Herry, che abbiamo visto anche al Passatore, in 26:33.46.

04 nov: St.Esteve, Spiridon Català

La corsa si volge in Francia, ai confini con la Spagna, in quella che i catalani, sia spagnoli che francesi, chiamano la “Nord Catalunya”, con ciò lasciando trasparire una volontà autonomistica che ottiene buoni riconoscimenti nella zona confinante ma non qui. Ha vinto il francese Jean Marc Bordus nel bel tempo di 7:03.12, davanti a Daniel Cardoso Dias (8:14.52) e Enric Lasquibar (8:18.58). Emilienne Rogy ha prevalso fra le donne in 9:14.53. La gara ha sempre dato risultati interessanti. Ad esempio lo scorso anno la nostra Lorena Di Vito stabilì qui il suo personale, battuto poi a Tarquinia. Tre italiani al traguardo quest’anno, con Ireneo Antonioli 27° in 10:42.59

18 nov: Sakkara, Pharaonic Race, Egy

Nel 1977 l’archeologo egiziano Ahmed Moussa trovò una stele che ricordava, una volta tanto, non le vittoriose imprese guerriere di un faraone, ma una sua iniziativa sportiva. Infatti il faraone Taharka, durante il suo regno durato dal 690aC al 665aC, “invitò” i soldati migliori del suo esercito a cimentarsi in una corsa di 100 chilometri, a cui prese parte parzialmente lo stesso re. La corsa si svolse fra l’oasi del Faiyum e la zona delle Grandi Piramidi. Non conosciamo il nome del vincitore ma la stele riporta il suo tempo: sia pure con beneficio d’inventario sappiamo che concluse la prova in otto ore circa, tempo del tutto credibile. Andando ancora più indietro nel tempo alla ricerca del primo corridore conosciuto, apprendiamo dalla Bibbia (2 Sam. 18 v.19-31) che nel 1080 aC circa l’egiziano Ahimaaz ben Zadok, al servizio di Re David, percorse di corsa circa 60km per portare un messaggio di vittoria andando dalle città di Emphralm a Mahanaim. La sua andatura e la sua notorietà erano così diffuse che al suo arrivo trovò aperta la porta della città, in quanto le guardie avevano riconosciuto da lontano il suo stile di corsa! Costui era per la verità una schiavo cushita, donato probabilmente a Re David da un faraone egiziano. L’impero cushita, da cui proveniva Ahimaaz, era un potente regno meridionale, spesso in conflitto con gli egiziani, ed il cui territorio corrispondeva grosso modo a quello dell’attuale Etiopia. Il primo corridore della storia di cui si conosca il nome era dunque, probabilmente, un etiope! Ma guarda… Sulle orme dei cotanta storia gli egiziani organizzano da qualche anno una 100km che parte dalla grande oasi del Faiyum, vero polmone verde del Paese, attraversa il deserto ed arriva nella zona delle Grandi Piramidi. L’edizione di quest’anno è stata vinta dell’egiziano Mahmoud Dehaise, in 8:19.46. Dehaise, che non ricordiamo di aver notato in altre gare, vinse anche le precedenti tre edizioni, col record della corsa ottenuto nel 2005 in 7:54.46. Alcuni italiani si sono segnalati anche in questa gara: nel 2005 Paolo Venturini giunse secondo in 8:28.41 e nel 2003 Adriano Leidi fu quarto in 10:07.22

19 nov: Grapevine Tx, Ultracentric 24h

Si è svolto nella località texana di Grapevine il campionato nazionale Usa delle 24 ore, valido anche come selezione per i mondiali della specialità, che si terranno il prossimo anno in Canada. Qualificata la pertecipazione e buoni i risultati. Fra gli uomini ha vinto il 42enne Alex Swenson con 235.607km, seguito da Roy Pirrung (58 anni!) con 224.793 e da Philip McCarthy con 223.248. Fra le donne vittoria di Carolyn Smith (41 anni) con 224.020, ottimo, seguita da Rebecca Johnson (216.295) e da Connie Gardner (213.592). Complessivamente 8 uomini e 4 donne hanno superato i 200 km. Gli Stati Uniti si preparano così a disputare un ottimo mondiale, tornato nel loro continente dopo molti anni.

26 nov: Monaco, No finish line.

Nel panorama delle corse di lunghissima durata questa prova monegasca si segnala per molte caratteristiche peculiari. Nel minuscolo principato trovare un percorso adatto ad essere chiuso al traffico non è semplice e così il percorso è stato ricavato sul nuovo molo del porto: un chilometro da percorrere una infinità di volte per 24 ore o sei giorni! Si disputano infatti, in contemporanea, queste due distanze. La corsa di 6 giorni è tuttavia prolungabile, a scelta dei corridori, fino agli otto giorni! Va aggiunto che le finalità della gara sono del tutto umanitarie, in quanto un euro viene devoluto in opere a favore dell’infanzia per ogni chilometro percorso da ciascun concorrente. Si è creata così una gara di solidarietà in cui molte persone si sono iscritte anche per compiere un solo chilometro, il che ha portato il numero degli iscritti oltre le 3000 unità. Sul piano strettamente sportivo informiamo che la 24 ore è stata appannaggio di Mohamed Magroun (244.730) davanti a Janne Kankaasyrja (214.250) e Manuel Real Perez (208.000) e di Christine David-Bodet (201.792) davanti a Claudia Weber (164.749) Nella sei giorni ha prevalso lo scozzese William Sichel 770.247) davanti a Peter Kluka (658.368) e, fra le donne, Patricia Leblanc (501.516) su Anne De Laroche (461.736) Spulciando l’ordine d’arrivo non abbiamo trovato italiani, ma la ricerca è risultata difficile a causa del fatto che la nazionalità non veniva riportata, e spesso anche la società sportiva mancava.

26 nov/9 dic: deserto del Tenerè, Niger

L’italiano Pasquale Brandi ha vinto la pazzesca gara di 609 chilometri attraverso il deserto del Tenerè, in Niger, gara in tempo reale spartanamente assistita. L’italiano ha raggiunto il traguardo dopo 133 ore e 10 minuti, dopo aver superato più le difficoltà dell’ambiente estremo che gli avversari. Dopo 12 ore è giunto lo specialista francese Patrice Fayol, dopo diciassette ore è arrivato Didier Le Mauff e quindi la prima donna, l’americana Alicja Barahona, origini polacche, che ha al proprio attivo numerose Badwater. Anche Giuseppe Ruffino e Pier Roberto Zanda hanno raggiunto il traguardo con le proprie forze, dopo circa 65 ore dall’arrivo del vincitore.

09 dic: Sumart 50 miles, Usa

Certi pasticci possono capitare a tutti, perfino ad una delle principali gare americane, cioè la 50 miglia Sumart di Huntsville (Houston) nel Texas. Era presente il nostro Giorgio Calcaterra, ed è lui stesso che racconta di un errore di percorso nel quale sono stati indotti lui ed il russo Kharitonov, a causa di una errata segnalazione. A causa di questo contrattempo i due hanno dovuto sorbirsi circa tre chilometri in più (mica pochi!) per poi rientrare sul percorso regolare credendosi ancora in testa, complice una ulteriore segnalazione errata. Solo dopo la metà gara si sono resi conto che davanti, molto avanti, c’era l’americano Greg Crowther (uno molto forte) ed a quel punto hanno lasciato perdere per la vittoria. Al traguardo sono così giunti primo Crowther in 5:37.39, secondo Kharitonov (6:00.09) e terzo il Giorgio nazionale in 6:11.41 (un tempo naturalmente molto alto). Seguono i migliori americani della stagione: Al Korner, Reyes e Konya. In campo femminile facile vittoria per la nazionale Anne Riddle Lundblad, sesta al mondiale, che in 6:33.23 ha preceduto Kami Semicki, altra nazionale, in 6:42.20 Rapportato ai 100km il tempo di Crowther corrisponde a circa 6:57.00, a testimoniare un’andatura buona ma che gente come Calcaterra e Kharitonov averbbero potuto tranquillamente sostenere.

9-10 dic: Oslo Helge Hafsas 24 ore indoor dello stadio Bislett

il maratoneta norvegese Helge Hafsas ha fatto segnare di passaggio una notevole prestazione sulle 12 ore: 149.300 km. Si tratta del secondo risultato dell’anno, dopo il fantastico 157.500 fatto segnare il 02 settembre a Sankt Peterburg dal russo Denis Zhalybin nel corso della galoppata conclusa dopo 282.282 km., secondo performer di sempre dopo Yiannis Kouros. Hafsas, che esordiva in questo genere di prove, al termine delle 12 ore ha recuperato per una mezzora e poi si è avviato tranquillamente a completare le 24 ore, concluse con un pur buono 219.085.

10 dic: Golfe Juan 24h

La grande Monica Casiraghi, dopo gli innumerevoli successi sulla distanza dei 100km fra cui l’indimenticabile vittoria mondiale di Taiwan, ha dato seguito al suo proposito di cimentarsi sulla distanza delle 24 ore, già espresso in una intervista rilasciata qualche anno fa alla rivista americana Ultra Running, ed ha centrato subito un prestigioso primato italiano percorrendo 215.500 chilometri. Il record assoluto precedente apparteneva ad un altro grande personaggio delle ultra: Maria Nardin che nel 1991 ad Arcueil aveva coperto 211.080 km., questa volta su pista. Il record su strada apparteneva a Lorena Di Vito, con 206.190 nel 2004 a Brno. La cosa è accaduta nella cittadina francese di Golfe Juan, Alpi Marittime, a due passi dal confine italiano, dove nello scorso weel-end hanno organizzato la settima edizione della Escapade Valluris, su di un percorso stradale di 1000 metri, regolarmente misurato. Un altro italiano si è messo in evidenza: Franco Bartolini, vincitore assoluto con 236.625. Erano presenti anche Daniele Cesconetto (154.000) e Marina Mancinelli (101.000), mentre Lorenzo Trincheri, Pablo Barnes e Virginia Oliveri si sono limitati ad una sgambata di qualche decina di chilometri.

10 dic: 100km Pobla de Valbona, Esp

Anche in Spagna si sono accorti che nel calendario delle gare fa comodo avere una Cento invernale, ed hanno organizzato questa corsa, in provincia di Valencia, valida anche come “Campeonato Autonomico de la Comunitat Valenciana”. Hanno dominato gli ospiti russi: Aleksey Izmailov (7:00.08) seguito da Aleksey Beloustoudsev (7:09.57) e Ildar Akhmetsin (7:19.42).

10 dec: 24 horas de Puerto Madryn, Arg

Seconda edizione del campionato argentino delle 24 ore ed ottimo successo della manifestazione: raddoppiato il numero degli arrivati (33) e battuti i record nazionali, maschile e femminile. Fra gli uomini ha vinto Walter Lopez con 210.584, record argentino, davanti a Rodrigo Ferreira (204.328). In campo femminile la distanza maggiore è stata coperta da Luz Celeiro, con 173.242, anche questo record argentino. I precedenti primati erano detenuti dalla coppia Pablo Barnes e Virginia Oliveri, che come noto risiedono in Italia.

10 dic: Maratò Tv3, Barcelona

Ennesima 24 ore di questo fine-stagione, stavolta in Catalogna: per l’occasione si trattava di una gara su pista, ed anche questa sta assumendo ogni anno maggiore consistenza, con un discreto risultato tecnico e buona partecipazione. Solo uomini alla partenza, fra i quali il migliore è stato Jose Luis Posado con 217.580, davanti a Joan Compte Urgell, che ha cittadinanza anche di Andorra, con 203.820 

Italia, femminile

215.500 Monica Casiraghi 1969 1 Golfe Juan 10 dic strada
201.929 Lorena Di Vito 1962 12 Taipei 26 feb strada
200.315 Monika Moling 1974 13 Taipei 26 feb strada
191.521 Nunzia Patruno 1962 1 Ciserano 09 apr strada
169.354 Carmela Di Domenico 1964 27 Taipei 26 feb strada
166.547 Stefania Tonini 1952 2 Erice 09 dic Pista
155.286 Marinella Satta 1957 6 Ciserano 09 apr strada
150.107 Angela Gargano 1961 7 Ciserano 09 apr strada

Italia, maschile

248.440 Antonio Mammoli 1960 3 S.G.Lupatoto 24 sep pista
245.698 Osvaldo Beltramino 1962 4 Taipei 26 feb strada
236.625 Enrico Bartolini 1963 1 Golfe Juan 10 dic strada
228.879 Gastone Barichello 1959 14 Taipei 26 feb strada
224.665 Mario Pirotta 1957 20 Taipei 26 feb strada
224.365 Sergio Orsi 1962 8 S.G.Lupatoto 24 sep pista
216.944 Marco Baggi 1965 26 Taipei 26 feb strada
213.061 Tiziano Marchesi 1969 2 Mulhouse 01 oct strada
203.229 Lucio Bazzana 1954 36 Taipei 26 feb strada
202.122 Giorgio Garello 1965 3 Ciserano 09 apr strada