FOTO
DI FORVEZETA E SEI SECONDI
FOTO DI MAX RONCHI 
Marrakech
è una delle città più affascinanti del
Marocco e si trova nella parte centrale,
fondata nel 1070 è stata capitale fino alla
definitiva consacrazione di Rabat. E'
certamente la meta turistica per eccellenza
e la definizione " magica " ben si addice
per la storia e la cultura che l'accompagna.
Come ci arrivi senti un'atmosfera
particolare e resti abbagliato dalla piazza
Djemaa El-Fna, palcoscenico di spettacoli,
canzoni popolari, incantatori di serpenti e
venditori di frutta e spezie. Per gli amanti
della fotografia è una passerella continua
con soggetti variopinti e scenografie in
evoluzione, dove ad ogni scatto è richiesto
un contributo variabile ( da 1 a 5 euro ).
La contrattazione ed il baratto sono una
forma di scambio normale e metterla in atto
è essenziale per contrastare le richieste
iniziali, sempre spropositate. La grande
piazza si anima dalle prime ore della
giornata e la sera raggiunge il culmine con
tutte le proposte possibili, frutto di una
trasformazione. In contemporanea, arrivano
prima del tramonto piccoli carretti che,
aperti, diventano veri e propri ristoranti
ambulanti: spuntano panche e tavoli,
griglie, legna ed attrezzi da cucina. Tutto
è pronto per una sorta di cena collettiva,
avvolta nei fumi dei bracieri e negli odori
di pesce, carne, verdure, zuppe e spezie,
pane arabo e bevande rigorosamente
analcoliche, per una spesa variabile da 6 a
8 euro. Per terminare con un ottimo
digestivo,da non perdere il the con grandi
foglie di menta al costo di 5 dirham ( 0,50
euro ). Sullo sfondo si erge la Kutubiya,
moschea con l'alto minareto, tra i più
antichi al mondo. Siamo nel cuore della
Medina, circondata dalle imponenti mura che
racchiudono anche il Souk, mercato coperto
nella parte antica risalente al 1200, dove
si può trovare l'immaginabile, dalle pelli
alle chincaglierie, dai tappeti al
vestiario, tutto in angoli angusti, viuzze
strette e caos indescrivibile. Affascinante
il palazzo dei Badi, fine 1500, che conserva
le grandi mura, i resti delle camere reali e
le prigioni, oscure e con celle piccole,
dove erano rinchiusi fino a 6 detenuti. A
fianco, la Kasbah, altro mercato all'aperto,
dove i venditori stendono la merce ai bordi
delle stradine strette e pesano ortaggi e
frutta con bilance centenarie e pesi
di riferimento. I giardini pubblici sono ben
curati, da vedere il Majorelle, con piante
di cactus, noci di cocco, banani, bambù,
gelsomini e palme. I trasporti nelle
caotiche vie del centro sono affidate ai
taxi color sabbia, da contrattare fino a
raggiungere una cifra intorno ai 4 euro,
vista la concorrenza sfrenata. Il traffico e
l'inquinamento sono la nota dolente di
Marrakech, nelle grandi vie trovi i carri
trainati da asinelli che trasportano merce,
i calessi trainati da cavalli con turisti,
mille e mille motorini e per finire le
macchine che sfrecciano e si aggrappano
sempre al clacson e mai al freno per
rallentare. Attraversare la strada è una
roulette russa, rischi veramente la pelle,
persino sulle strisce pedonali, ed anche
nelle vie della Medina e nella piazza El-Fna
è raccomandabile non cambiare direzione,
perchè i motorini che sfrecciano ti fanno il
pelo e come nelle grandi vie, "non hanno
freni". Un diversivo sono le varie
escursioni e tra le molteplici offerte
abbiamo scelto quella che ci ha portato fino
a Ouarzazate, attraverso i tornanti infiniti
che portano al passo Tizi-n-Tichka, altezza
2260 metri. Le strade ghiacciate e la neve
abbondante rendono spettacolare
l'attraversata che porta una mutazione alle
porte del deserto del Sahara dove ci
accoglie un sole caldo ed un angolo,
patrimonio dell'Unesco.
Ait Ben Haddou
è la Kasbah più famosa del Marocco ed è
stata teatro di film famosi quali Lawrence
d'Arabia, Sodoma e Gomorra, the nel sahara,
indiana Jones 3 e molti altri. Il più famoso
in assoluto è stato Il Gladiatore, con lo
stadio della battaglia dell'Imperatore
Massimo, costruito interamente in
polistirolo e che ha visto all'opera un
gruppo di operai per 6 mesi. La fortezza,
caratteristica dell'architettura berbera è
costruita in pisé (impasto di terra cruda e
paglia). La metà inferiore delle mura
difensive è di terra, mentre la parte
superiore è in mattoni e presenta
caratteristiche decorazioni di fango. La
pioggia costituisce una vera minaccia perché
nei periodi di grandi precipitazioni le 7
famiglie che ancora vivono all'interno della
Kasbah, restano totalmente isolate. Per
ovviare a questo problema è in costruzione
un ponte che allevierà la sofferenza dei
residenti e non obbligherà i turisti a
guadare il fiume su sacchi di sabbia.