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di Lisa
Giù
il cappello, c'è poco da dire.. i veneti
sono maestri nell'organizzare le gare
podistiche. E' la quinta volta che dalla
Valseriana raggiungiamo Treviso in gruppo
per prendere il via alla bellissima
Trevisomarathon. Già all'uscita del casello
di Vittorio Veneto sud sono numerosi i
cartelli che ti portano dritto alla
partenza, impossibile perdersi. Abbiamo la
fortuna di arrivare abbastanza presto,
diciamo prima della ressa. Parcheggiamo in
una stradina a fondo chiuso vicino al ritiro
borse, visibilmente in divieto di sosta ma
pensiamo:"oggi si può tutto", il tempo di
scendere e ci raggiunge una vigilessa (una
delle tantissime forze dell'ordine presenti
ovunque) e pensiamo: qui ci scappa il
cazziatone! Invece la gentilezza di questa
gente ti colpisce proprio in occasioni come
questa, ci chiede per favore se è un
problema parcheggiare nella via successiva
in modo tale da non intralciare la
circolazione. E come dire di no? solo per il
modo in cui ce l'ha chiesto ci fa sentire in
colpa.. lo facciamo al volo e abbiamo il
tempo di fare quattro passi alla partenza
per respirare un po' di aria di maratona. Il
cielo è incerto, oggi il tempo può giocare
brutti scherzi: se comincia a piovere, come
minaccia, ne prendiamo un mare se si apre ed
esce il sole oggi si patisce.. abbiamo
quindi ancora un'oretta per pensare cosa
mette. Il tempo di bere un caffè al bar e
fare sosta forzata al bagno e via Cavour
(partenza della maratona) si è già popolata.
Ci cambiamo, nonostante l'aria pungente
delle 8:30 alcuni optano per la divisa
leggera (che si rivelerà azzeccata!) altri
come me vanno per la manica lunga (quanto
pagheranno questa scelta dal 15° km....).
L'adrenalina sale.. E' ora di entrare in
gabbia, ma prima di farlo abbiamo il piacere
immenso di incrociare, come lo scorso anno,
Alex Zanardi (che vincerà la gara disabili
con il record di 1 ora e 03) con quel
sorriso tanto sincero e spontaneo che ti
mette sempre i brividi. Penso ai miei
acciacchi e quasi mi viene da ridere.. sono
le 9:15 se non vogliamo restare nel gruppone
è ora di dividerci, ognuno nella sua zona,
l'ultimo in bocca al lupo e la frase di
rito: ci vediamo a Treviso! Partono in
ordine: la Trevisomarathon in linea, gara
sui pattini giunta alla terza edizione su
due percorsi: 40 km (viene evitato l'ultimo
tratto in pavé nel centro storico) e da
Susegana la 20 km. Partono i disabili, con
loro "gli amici di Diego".. che troverò più
avanti e capirò chi sono. Ore 9:45 tutti
scalpitano, volano maglie, maglioni e sacchi
dell'immondizia: SI PARTE 8° TREVISOMARATHON
al via! La partenza è uno spettacolo di
persone sul percorso ad applaudirti,
percorriamo il centro di Vittorio Veneto e
ci avviamo verso Colle Umberto, i primi
chilometri passano veloci e ti lasci
trascinare dal serpentone (all'arrivo i
maratoneti saranno 2202). Si prosegue verso
San Vendemiano e Conegliano e in ogni paese
c'è una folla meravigliosa ad aspettarci,
musica, striscioni e applausi per tutti. Mi
sorpassa un gruppetto di ragazzi, hanno la
maglia tutti uguale e leggo la scritta sulla
schiena "scuola di maratona Vittorio Veneto"
cacchio!! (penso) ecco cosa mi manca... non
sono mai andata a scuola!!! non sarò mai
nessuno!! fa negot... resto concentrata e
proseguo la mia avventura. Incontro gli
"amici di Diego" partiti un po' prima di noi
e mi viene un nodo in gola. Sono un gruppo
di disabili immobilizzati sulla sedia a
rotelle spinti da un gruppo di runners che
corrirchiando gli stanno facendo provare
cosa è la maratona. Io non sono in forma, lo
sapevo da tempo, non avevo la maratona nelle
gambe, mi conosco, non dovevo nemmeno
esserci oggi ma quando li guardo capisco
l'incredibile fortuna di esserci e di
poterla correre una maratona. Mi fermo a
baciare il piu' giovane, un ragazzino sui 15
anni, gli dico: "ricordati di alzare le
braccia all'arrivo!" e lui mi risponde:
"anche tu!" Devo proprio inghiottire la
saliva e respirare profondo perchè queste
cose le sento dentro più di tutte, mi
concentro su una cosa: oggi arrivo in fondo,
striscio ma giuro che arrivo! Il tempo,
tanto minaccioso di prima mattina, mi frega!
il cielo si apre e compare il sole, pago la
scelta della maglia a manica lunga (c'e' da
dire che su queste cose mio cognato ha
sempre ragione, sono io che non ho voluto
ascoltarlo!). Ma c'è poco da fare, tiro
indietro le maniche e cerco di bagnarmi agli
spugnaggi. Il percorso è rigorosamente
chiuso al traffico, non si vede una
macchina, una moto, e ad ogni incrocio ci
saranno almeno una decina di addetti. Ai
rifornimenti non trovi ressa, nemmeno ai
primi. L'organizzazione merita un 10! Lo
spettacolo più bello della Trevisomarathon
personalmente lo trovo sempre a Susegana,
c'è tantissima gente e quest'anno c'è uno
speaker al quale devo far sapere in qualche
modo nei prossimi giorni che è un grande!!
un incitamento da stadio, li c'è una delle
due leggerissime salitine di questo veloce
percorso ma lui non la fa sentire, ti spinge
su che è un piacere. siamo sul ponte del
Piave e abbiamo passato la mezzamaratona,
comincia il bello (o il brutto...)! Conosco
il percorso e so che il difficile viene
dopo, qui cominciano lunghissimi rettilinei
solitari.. i grupponi si snodano e ti trovi
a fare km senza gente che ti applaude e con
qualcuno che ti sorpassa. Le gambe si fanno
sentire la stanchezza è arrivata.. ma ho
promesso a Gerri di mandargli la cronaca
della gara! giovedi gli ho detto: crederci
sempre, mollare mai! e io non mi rimangio la
parola! Comincio a prendere qualcuno che
cammina, c'è chi si ferma con i crampi chi
con mal di stomaco e siamo a Nervesa della
Battaglia, la maratona ti presenta il conto
a questo punto se non ce l'hai nelle gambe e
se ne vedono di tutti i colori. Passiamo
Spresiano e Villorba dove un po' di gente ci
grida che è finita!! il punto è che quando
sei dopo i 35 km anche 200 metri ti sembrano
eterni! Mancano 4 km e si vede il cartello:
TREVISO. E chi molla proprio adesso? Devo
trascinarmi in fondo per forza, l'imperativo
è non mollare. A 3 km dalla fine passiamo a
fianco di un canale, deve esserci il
"Moscerino Day" penso.. o un raduno
nazionale prestagionale di tutto cio' che
può svolazzare in parte ad un fiumiciattolo!
il tutto dura un bel 500 mt.. e da parecchio
fastidio! ma ormai lo vedo... si si .. è
lui: il cartello del 40° km!!! Questa è la
mia tredicesima maratona ed è dalla prima
che nella mia testa c'è la convinzione che
il 40° km è l'arrivo! eh si.. non so perchè
ma è come se fosse una regola matematica: 40
= arrivo. E chi si fermerebbe mai a 2 km
dalla fine? Gli ultimi due li corriamo in
città passiamo vicini alla chiesa di
S.Francesco, p.zza San Vito, P.zza dei
Signori dove proprio all'inizio del 41° km
c'è un leggero falso piano di 70 metri circa
con una pendenza che deve essere tra lo 0,7
e 1,1% ma in quel momento ti sembra il
Mortirolo! Piazza San Leonardo e finalmente
dopo curve e controcurve in un bellissimo
centro storico ecco Borgo Mazzini ARRIVO,
guardo il cronometro, peggio di così non
poteva andare ma l'emozione di tagliare il
traguardo è sempre la stessa e senza
vergogna alzo le braccia, l'avevo promesso.
Mi vengono incontro gli addetti per il
ritiro del chip (quest'anno sul retro del
pettorale, facilmente estraibile), un
ragazzo mi corre incontro e mi mette un telo
termico, una ragazza mi mette la medaglia al
collo e un addetto al ristoro mi passa una
bottiglia d'acqua preoccupandosi di
stapparmela prima (neanche avessi vinto!).
Subito fuori dalla zona di arrivo ci sono il
ristoro e il ritiro borse. Lo stadio subito
dietro offre spogliatoi e docce che, almeno
per le signore, risulteranno spaziosi e
confortevoli. Pasta party nelle vicinanze.
Insomma.... tutto perfetto in una cornice di
festa perchè la verità è che oggi a Treviso
hanno vinto tutti! Questa maratona andrà
lontano.
foto Thomas Ortolan da
podisti.net
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