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48^ Scalata dello
Zucco - S. Pellegrino Terme - BG |
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Record per Alex
Baldaccini |
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classifica completa |
Grande
risultato per Alex Baldaccini che polverizza il record della
corsa in 1h01'18'', seconda piazza per Karim Abderrahim
1h04'03'' e terza per Massimiliano Zanaboni in 1h04'11'. al
traguardo 3 fò di pe, Goodyear 46° in 1h29'52'', Diego 49° in
1h31'39'' e Rasta 54° in 1h35'43''.
Forvezeta
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Ecomaratona del
Ventasso - Busana - RE |
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Secondo posto per
Isabella Labonia |
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La
sveglia è suonata alle 4 ieri mattina e sono saltata giù dal
letto operativa al 100%! Destinazione Busana, in provincia di
Reggio Emilia, per la decima edizione dell’Ecomaratona del
Ventasso. Tra una cosa e l’altra (navigatore che ci porta in
cima a colline su stradine dove non passano insieme una macchina
e un gatto – infatti ci siamo fermati per fare passare un
gattino rosso che si è molto stupito di vedere una macchina
nella ‘sua’ strada-, soste, ritiro del pettorale e del pacco
gara e preparazione del cinturone coi gel per la maratona), non
ho fatto se non una sgambettata breve di riscaldamento,
ripromettendomi di partire piano almeno i primi km e di
scaldarmi poi meglio in gara. Dopo la spunta dei giudici….
pronti e via! giro di lancio nel paese che, se di solito serve
per scremare i più lenti su strade larghe prima di imboccare i
sentieri, stavolta è stato davvero particolare, restringendosi
subito in un viottolo in salita tra due case (la selezione
stavolta l’ha fatta la salita) per ripassare davanti alla
partenza e fare una sorta di ‘passerella’ per i parenti e i
‘tifosi.’ Lasciato Busana, dopo i primi km di discesa su
sentiero, quando inizia un pochino di salita, riavvisto davanti
a me Monica Casiraghi. Guardo il garmin preoccupatissima,
pensando di stare andando troppo forte, ma appena la supero,
vedo che si ferma e si ritira per non so quale motivo. Gli
addetti alla segnalazione del percorso iniziano a contarci e mi
dicono che sono terza, io ringrazio per l’informazione ma
rispondo che la gara è ancora lunga. Ripassiamo a Busana dopo i
primi 10 km e mio marito Matteo mi conferma la terza posizione
urlandomi anche il distacco dalla seconda donna (2 minuti). Io
rispondo: “Calma calma che ho appena finito di scaldarmi”, anche
perchè all’8° km circa avevamo superato il cartello su cui era
segnato il 40° km e spontaneamente avevo subito pensato in che
condizioni ci sarei ripassata con 39 km già corsi nelle gambe….
Meglio non pensarci, ma godersi, km dopo km, questo paesaggio
stupendo e il calore della gente lungo il percorso. Usciti
dall’ultimo centro abitato, gli anziani del paese non sono
riusciti a mascherare la loro preoccupazione per la nostra
ascesa… guardavano la vetta del Ventasso (e anche io seguendo lo
sguardo di uno di loro ho potuto ammirarla per la prima volta) e
poi noi, che correvamo ancora perché la salita era ancora dolce
in paese… coi volti davvero esterrefatti! Appena imboccata la
mulattiera del famigerato ‘Tirone’, ho chiesto al mio compagno
di corsa di quel momento se la pendenza sarebbe stata tutta così
o se fosse anche peggio e lui, nuovamente, mi ha ammonito che
non era ancora il momento di attaccare, che adesso bisognava
solo gestire e andare avanti, anche camminando, che di sicuro la
differenza si sarebbe fatta nell’ultima parte di gara con i 10
km di saliscendi continui e spacca gambe. Un vero profeta!
Peccato che non l’abbia rivisto all’arrivo perché avrei voluto
dirgli grazie per avermi frenato in quel momento. A lui devo la
rimonta e il sorpasso della seconda donna che mi ha consacrato
medaglia d’argento alla decima edizione di questa ecomaratona
organizzata perfettamente! Un plauso al comitato, infatti,
perché ad ogni ristoro ci sono stati i sali e col caldo di ieri
avrei di sicuro avuto i crampi se oltre al mio cinturone di gel
(da ieri soprannominato ‘cinturone-bar’, visto che ha potuto
contenere tutto quello di cui ho avuto bisogno per 42 km) non ci
fosse stata tanta abbondanza di sali! Senza contare l’acqua
fresca di fonte e il tifo dei ragazzi che, lungo il giro del
lago, prima di imboccare la ripida salita nel bosco, trampolino
di lancio verso la vetta del Ventasso, mi hanno affiancato
facendomi sentire come un corridore del giro d’Italia che in
salita gode del supporto di tifosi che lo rinfrescano con
bottigliette di acqua e lo incitano ad andare a riprendere chi
lo precede. Così questi due ragazzi, che non mi avevano mai
vista prima, hanno corso pochi metri al mio fianco facendomi
bagnare la testa con una freddissima acqua di fonte in una
bottiglietta e dandomi consigli su come affrontare la salita
ripida, ma veramente ripida, che stavo per imboccare. Per
fortuna in tante skyrace ho trovato anche di peggio di questa
salita, per cui non mi sono per niente spaventata e ho anche
addirittura apprezzato il ventaccio che in certi momenti mi
spostava anche leggermente, senza il quale l’ascesa sarebbe
stata sotto il sole cocente. L’unico rammarico è di non aver
potuto godere molto del panorama che la vetta poteva offrire su
tutta la pianura e l’appennino tosco-emiliano, visto il cielo
terso e l’assenza di nubi o foschia. Una giornata davvero
spettacolare, che ho voluto onorare cercando di avvicinare più
che potevo la donna che vedevo poco più avanti di me in salita.
Con vera sportività, gli emiliani mi hanno incitata, da metà
gara in poi, a raggiungerla, tanto che all’arrivo ho scoperto
che con le radio gli organizzatori tenevano costantemente
informato il pubblico sull’evoluzione del ‘duello tra la seconda
e terza donna’ fino al sorpasso, avvenuto al 36° km su una
salita che devo davvero ringraziare, anche se l’ho sofferta
ovviamente anche io. Posso dire di avere fatto tutta la gara
fino a quel momento parlando con altri atleti che per alcuni
tratti mi hanno fatto compagnia, salutando chi mi fa faceva il
tifo, scambiando due chiacchiere ai ristori e accarezzando tutti
i cani che incontravo lungo i sentieri. Nel momento in cui sono
rimasta sola, perché i più veloci erano scappati avanti e gli
altri hanno preferito, o sono stati costretti, a rallentare, è
iniziata per me la gara. E’ incredibile quando vedi una donna
davanti da riprendere come non senti più le vesciche ai piedi o
il mal di gambe, se è giornata. Gli incitamenti di Matteo, che
mi è venuto incontro negli ultimi km per farmi un po’ di foto e
video, mi hanno fatto trovare energie che sembravano esaurite
per il caldo e la stanchezza. Ci ha pensato poi il lauto pranzo
offerto dagli organizzatori a ritemprare tutti gli atleti!
Compresa nella quota d’iscrizione c’era, infatti, un buono pasto
infatti sia per la cena della sera prima della gara che per il
pranzo post gara a base di un primo, un secondo con contorno,
frutta, dolce e bevande. Per non parlare dei premi favolosi di
cui ci ha omaggiato il comitato, un paio di scarpe da corsa
della Salomon e salumi e formaggi tipici del luogo che valgono
bene come scorta per un anno intero! L’8 luglio 2012 resterà nel
mio cuore oltre che come emozione per essere stata la mia prima
eco maratona corsa in Patria, dopo le due esperienze sulla
distanza fatte in Romania alle tappe del MNRIC, come ricordo di
una stupenda giornata di sport e di allegria, circondata
dall’affetto di Matteo e dei compagni del Presezzo, oltre che da
quello di tutte le persone che hanno reso la gara e il post gara
una grande festa popolare! E’ questa l’atmosfera in cui mi piace
correre e che mi fa coronare le mie piccole grandi imprese!
ISABELLA LABONIA |
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