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Domenica
04/09/11 ore 7.15 - Il tempo che dedichi
alla corsa, è tempo rubato alla famiglia!-
Hai perfettamente ragione cara, -rispondo-
anche io preferirei rubarlo al lavoro quel
tempo, ma dovremmo poi rinunciare alle
ferie. Dopo questo scambio di “effusioni”,
con uno spirito battagliero, lascio la mia
sposa, e scendo in strada, dove ad
attendermi c’erano il mister Giamba, il
collega di lavoro Romeo e l’amico Dario.
Destinazione: maratonina di Castel Rozzone.
Il più euforico è sicuramente Dario, (da
Bruntino) che per risparmiare un euro di
bonifico/bollettino, aveva deciso di
iscriversi direttamente sul posto. Amara la
scoperta che le iscrizioni per i liberi non
erano più accettate. Correrà il 10000 da
abusivo. Romeo punta a ripetere la buona
prestazione dello scorso anno, tra
1.32/1.35. Giamba ha in programma un lento
(con l’aggiunta di 4/5 km) da correre tra
4.10/4.20 come allenamento. Per me si tratta
invece, di un terno al lotto. Il sogno, e la
preparazione estiva erano mirati a
infrangere l’1.24, ma la prestazione, e le
sensazioni dopo il 10000 del 25/08 mi
avevano riportato ad una realtà tutta da
interpretare, visto che muscolarmente ne ero
uscito malconcio. Nelle ultime due settimane
oltre alla gara in pista ho svolto solamente
tre misere sedute di “rigenerante” da 10km
al 5 (abbondante) e come unico “lavoro” una
ripetuta e mezza sui mille (era prevista una
serie di cinque). Sono ricorso anche al
massaggiatore nella speranza di ridare
dignità ad una muscolatura raggrinzita .
Durante il viaggio in auto si decide in
comune accordo con il mister la tattica da
adottare durante la gara: carta bianca. Alla
partenza trovo anche i Fò di pe Coscia
Pallida ( mi aveva lanciato la sfida)
Ventesimo (puntava a tagliare il traguardo
entro le 12) e Gigione (puntava ai ravioli
del pacco gara). Ci sono circa 650 atleti
iscritti: 450 per la mezza, 200 per i 10000.
Organizzazione scrupolosa e attenta,
percorso filante, ottimo pacco gara, che
oltre a tre buste di ravioli, comprendeva
una graziosa maglietta tecnica. Il nemico
peggiore, è l’afa insopportabile. Si parte,
primo km 4.02, poi in ordine,4.05, 4.06,
4.09, 4.11, 4.15, 4.18, l’ottavo 4.27, è
finita! Mi sento affaticato e pieno di
contratture, ma è la testa quella che manca
di più. Sono demoralizzato e non ho nessuna
voglia di trascinarmi. Oltre la sofferenza
fisica, giunge presto quella mentale. Vengo
raggiunto al 9km dal mio mister Giamba.
Mentre mi affianca per superarmi, gli
afferro un braccio e lancio un grido di
disperazione intriso di sofferenza:- Ti
prego aiutami, non lasciarmi qui!- Convinto
di far breccia nella sua sensibilità.
Purtroppo è solo un ghigno malefico quello
che leggo sulle sue labbra mentre si scrolla
di dosso il sottoscritto per allungare
impetuoso. E pensare che a dicembre trova
anche il “coraggio” di fare il
presepio…Arriva “pure” il collega Romeo
(ormai giro intorno a 4.40) che non esita
rigirare il coltello nella piaga. - Ho
riconosciuto il tuo inconfondibile stile di
corsa da lontano!- So bene a cosa si
riferiva. A quell’ immagine nella quale
vengo immortalato dai fotografi durante la
corsa, e che spesso appare sul sito Fò di pe,
dove più che un podista, somiglio alla
caricatura di un essere umano con vistose
difficoltà nello svolgere attività motorie.
Non c’è due senza tre, ed ecco arrivare
anche il Coscia Pallida, che quanto meno
cerca di spronarmi a non mollare. Cerco di
mettere un freno a questa serie di
mortificazioni, ponendomi un limite massimo:
il DJ Linus. Se mi avesse raggiunto anche
lui, avrei definitivamente appeso le scarpe
al chiodo. Cerco di restare in compagnia del
Coscia, mentre Romeo (ormai pago per avermi
raggiunto) perde inesorabilmente terreno.
Questa nuova sfida Coscia/Crema scalda gli
animi dei tifosi. Il fotografo “ Forvezeta”
si schiera dalla parte del più debole, ed
incita il Coscia a spalmarmi sull’asfalto.
Effettivamente perdo terreno anche da lui, e
al 13km sono solo e giro a 4.45. Che fine ha
fatto il Crema che a maggio ha corso i 5000
in 17.38? Al 16 km finalmente un sussulto di
orgoglio, il Coscia è davanti un centinaio
di metri e decido di provare. Testa bassa e
via. Il 18km 4.30 il 19km e 20km 4.22
All’inizio del 21km finalmente lo raggiungo.
Il timore che potessi “cucinarlo” nel finale
, funge per me da lasciapassare, limitando
così ulteriori danni all’immagine - farsi
battere dal Coscia è l’equivalente di
correre una maratona in due ore e mezza:
impensabile!- .Concludo in un avvilente
1.33.43. Il peggior crono ( esclusa la mezza
d’esordio) della mia “carriera”. Tutto
questo, mentre mi rode il fegato di aver
“rubato tempo” all’adorata famiglia.
crema
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