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Subito
dopo l’incoraggiante prova alla maratona
Milano/Pavia ( 3.08, 14/11/10) e confortato
da un personale di 3.05, avevo deciso che in
primavera avrei nuovamente (per la quinta
volta) tentato l’assalto al muro delle tre
ore. A differenza delle precedenti decido di
curare ogni dettaglio, scelta che mi spinge
ad ingaggiare una lepre: l’amico Luca. Con
lui in coppia ho tre precedenti: la mia
prima mezza (Piacenza 2007) obbiettivo sotto
1.40 risultato 1.34, il mio primo tentativo
di scendere sotto le 3.30 (Parma 2007)
risultato 3.25, e sempre con lui ho provato
per la prima volta a ”star sotto” 1.25 nella
mezza (Castel Rozzone 2009) tempo ottenuto
1.24.59. Infallibile. La trattativa sul
compenso è lunga ed estenuante, ma ad inizio
gennaio finalmente si raggiunge un accordo.
Il ricco montepremi è suddiviso ad
“obbiettivi”, per l’esattezza quattro.
Approfitto della mia professione di
salumiere per non svenarmi. 1) In caso si
tagli il traguardo sotto le tre ore. 6
cotechini, 2 metri di salsiccia, una fila di
cacciatori, uno zampone precotto (non
scaduto) e ossa a volontà per il cane. 2)
Dalle 3.00 a 3.05 (personale).Come
l’obbiettivo numero uno, ma per ogni minuto
in più oltre le 3 ore, 40cm in meno di
salsiccia, fino a 3.05 . 3) Oltre le 3.05.
Un etto e mezzo di mortadella e qualche
cotenna per il gatto. 4) Il ritiro. Se ne
torna a casa a piedi. Pensa a tutto lui,
detta il ritmo ,sa se è il caso di rifiatare
o di incrementare, ai ristori è lui che
prende e passa l’acqua, idem per lo
spugnaggio. Solo in caso di pipì l’accordo
prevede che faccia tutto da me, mentre in
caso di bisogni più “importanti” si
limiterebbe a passarmi i fazzolettini. Anche
in sede Fò di pe il nome di Luca suscita
pareri favorevoli. Alcuni l’hanno conosciuto
in occasione della mezza di Cesano Boscone,
e ricordano bene quell’episodio, dove per
evitare una pozzanghera si era stampato con
la fronte contro un cartello stradale che
gli procurò una profonda ferita.(concluse
comunque in 1.17) Non mancano quindi le
raccomandazioni: speriamo non piova,
procuragli una bandana imbottita, non
stargli troppo nel sedere, fai richiesta che
vengano rimosse le segnaletiche ecc ecc.
Vista l’importanza dell’obbiettivo, durante
la preparazione decido di porre rimedio
anche alla voce superalcolici: solo ed
esclusivamente di qualità. Si sprecano i
pronostici. Convinto è l’esperto “Ferro”che
durante l’importantissimo test maratona
svolto alla Roncola di Treviolo con il
compagno Ale a due settimane dall’evento, mi
incoraggiava (durante il sorpasso)
mostrandomi a mano aperta tre dita ed
affermando: --Ti ci vogliono ancora tre anni
prima di scendere sotto le tre ore!!!
(questa la nera previsione) —Fantastico per
il morale!-- Avrei voluto toccar “ferro” ma
era già lontano. I principali “lavori”
svolti durante la preparazione sono di gran
lunga i migliori che abbia mai fatto e
nonostante nelle ultime due settimane di
scarico sento di avere le batterie a terra,
sono moderatamente fiducioso. Si parte in
quattro, oltre Luca ed il sottoscritto ci
sono i Fò di pe “Coscia” e “Ventesimo”.
Coscia è rientrato recentemente dopo un
lungo infortunio e si dichiara poco
preparato. Solo l’intestino in questa fredda
mattina è degno della sua fama. Ci delizierà
durante il viaggio con svariati aromi,
cercando inutilmente di confonderli con le
fragranze naturali della pianura Lodigiana,
viziando l’aria dell’incolpevole Multipla e
dei suoi passeggeri. Il “Ventesimo”, podista
senza infamia e senza lode prospetta un
3.30,3.40. Partiamo regolari al 4.15,tutto
bene fino al 16, poi il primo inconveniente.
La mia lepre ha un improvviso disturbo
gastrointestinale. Purtroppo per lui il
primo di una lunga serie: sei per
l’esattezza. Le clausole contrattuali
prevedevano: per ogni sosta non prevista
verrà detratto un cotechino (se li era
praticamente giocati tutti). Lo rivedrò solo
al trentaduesimo kilometro. Una lepre con la
dissenteria non è di buon auspicio. Mi
aggrego al gruppetto delle “3 ore” passo
alla mezza in 1.29.35 in buone condizioni, e
il 30km in 2.07.40. Non riesco nemmeno a
dirmi –Questa è la volta buona!--.Ed ecco il
declino. Bastano un paio di km per farmi a
pezzi. Nel frattempo vengo raggiunto dal
buon Luca, che cerca di spronarmi, facendo
presente che si potrebbe comunque terminare
in 3.05, pur rallentando notevolmente. Già
questo gli sarebbe costato i due metri di
salsiccia. Riprendiamo a correre, a 4.50, ma
è un fuochino di paglia, sono distrutto.
Ormai anche il premio più ambito era
evaporato: la fila di cacciatori. Al 38km
vengo raggiunto dall’ amico Runners BG
Sigismondi. Anche lui mi incita a non
mollare, ma sarebbe come chiedere ad un mulo
di galoppare. Mi darà la bellezza di 8
minuti in poco più di 4 km. Giungo (tra
indicibili sofferenze) all’ultimo kilometro
in h 3.06. Si prospetta di concludere a
3.11, ma a 300m dall’arrivo ecco la
“ciliegina”: crampi al flessore sinistro (
non mi era mai successo). Luca viene preso
dal panico, un eventuale ritiro significava
tornarsene a piedi e perdere l’ultimo
premio: l’etto e mezzo di mortadella di cui
ne è ghiotto. Arriviamo all’agognato
traguardo percorrendo l’ultimo km in 7.30,e
chiudiamo in 3.14, una delle mie maratone
più sofferte (e sono tante) in assoluto. Io
sono distrutto fisicamente, Luca lo è
moralmente, perché sua moglie ci teneva
tanto allo zampone. Per i Fò di pe presente
anche Adriano che termina in un buon 3.21,
uno scoppiettante (in tutti i sensi) Coscia
in 3.32 e il malcapitato Ventesimo con un
miserabile 4.06, meritandosi l’appellativo
di “Antivirus”, subendo l’onta di farsi
precedere al traguardo da un “maratoneta
scalzo”. Nel frattempo gli ultimi dispacci
provenienti da Barcellona davano Forvezeta
al traguardo in h 4.09 e Cucciolo che si
fermava a vomitare al 22km. E’ così
completata la Caporetto di questa infausta
domenica Fò di pe. RIFLESSIONI Credo sia il
caso di abbandonare “momentaneamente”il
troppo ambizioso progetto ”Maratona sotto le
tre ore” che mi sta lentamente lacerando. Il
pensiero corre ora veloce verso l’amata
moglie (povera donna), negli ultimi giorni
non sfogliava nemmeno più i volantini
degl’ipermercati, era passata al più
invitante catalogo “Crociere sul
mediterraneo” primavera 2011. Mi sarebbe
toccato l’ingrato compito, di incoraggiarla
a non mollare, crederci comunque e rinnovare
la fiducia (o forse speranza). La primavera
2014 (la rosea previsione “Ferro”) è dietro
l’angolo.
crema
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