Prelibata
prestazione quella “ sfornata” ieri sera dal
Crema, a dispetto di una condizione di forma
lontana anni luce dal definirsi buona e
accompagnato da una muscolatura ormai ostile
a qualsiasi sollecitazione. Massaggi, creme,
integratori, antinfiammatori, aminoacidi e
sedute psichiatriche non hanno portato
nessun beneficio. Al minimo carico di
lavoro, il flessore sinistro si infiamma e
il quadricipite destro si cementifica
impedendomi di spingere come vorrei.
L’obbiettivo 2012 di migliorare un ormai
ossidato personale di 38.23 puntando a
37.59, è di conseguenza rimandato.
Escludendo la campestre, questa è la prima
corsa veloce della stagione. Vengo da oltre
sei mesi di magri di risultati, dove ho
collezionato due maratone disastrose e due
mezze mediocri. Sono “affamato”, ma mi rendo
conto che in questa gara posso fare
affidamento solo sull’esperienza unita al
mio naturale talento e alla mia indiscussa
creatività (?). Campo di battaglia, l’anello
della ciclabile ( 761m da ripetere 13 volte)
che circonda il centro sportivo di Valbrembo,
sito in località, piana della Capra.
Diciotto gli atleti alla partenza, salutati
da un radioso arcobaleno che segna il
passaggio dalla pioggia al sereno. Diverse
assenze non penalizzano il fervore
agonistico della competizione. ll risultato
finale vede primeggiare l’ asociale Sigi in
37.44, che infischiandosene dello spirito di
gruppo che contraddistingue la nostra
società prende subito la testa e corre in
solitudine tutta la gara - che tristezza!
Sulle sue tracce, il tenero e ben presto
“bollito” Giava (meglio un giro da leoni,
che tredici da capra!), un volitivo
“Goodyear” ed un indomito Velo. Il Crema
scruta dalle retrovie. Personalmente, credo
che il grande pregio di un podista, sia
quello di porsi un obbiettivo, a prescindere
dai concorrenti e dalle proprie condizioni
di forma. Vista l’ impossibilità di
cucinarmi il primo - il Sigi ha una marcia
in più, e non avete idea di quanto mi bruci
ammetterlo- mi piacerebbe comunque papparmi
un appetitoso secondo. Ok, ma come fare?
Ecco la ricetta! Prendete un giovane Fò di
pe di medie dimensioni -Goodyear-,
punzecchiatelo ai fianchi , asportategli i
nervi principali e affiancategli un “Velo”
di entusiasmo. Cospargete entrambi di lodi,
ponetegli in testa due foglie di alloro e
lasciateli quindi rosolare per una decina di
giri a ritmo vivace. Quando saranno
abbondantemente irrorati dal proprio sudore,
alzate al massimo il ritmo e lasciate
sfumare per ancora un giro . All’esterno
presenteranno ora un bel colorito dorato,
infilzate uno stuzzicadenti nel basso dorso
e accertatevi che siano cotti a puntino.
Aromatizzateli infine soffiandogli sul collo
dopo aver masticato uno spicchio d’aglio .
Durante l’ultimo giro, incidetegli sulla
“lonza” una croce con la punta di un
coltello ben affilato. Successivamente
versate nelle fessure abbondante “Crema”
bollente. Scavalcateli e finiteli con una
generosa manciata di sarcasmo. In ultimo
levate anche quel che rimane del “Velo”
d’entusiasmo ormai ridotto a crosta, ma che
fatica a staccarsi. Non resta che concludere
con un bell’allungo e chiudere 2° con il
nuovo ed inatteso personale di 38.03.
Aspettate poi i polli - Coscia compreso- al
traguardo ed avvolgeteli in un foglio di
alluminio. Manteneteli così fino all’arrivo
di tutti i commensali. Portateli quindi
negli spogliatoi ed affettateli
grossolanamente lasciando che fuoriescano i
loro umori Servirli caldi – meglio, se
ancora fumanti. Accompagnateli con un buon
grignolino. Una leccornia!!!
CREMA
ps: Il Soldatino, assente perchè intimorito
da una gara veloce, veniva malauguratamente
impiegato come cronometrista. Roso
dall’invidia si vendicava tramutando il mio
38.03.e 557 millesimi in 38.04. Canaglia!!!