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Negli
anni
recenti,
uno
dei
principali
obiettivi
della
ricerca
medica
è
diventato
lo
studio
di
ciò
che
si
verifica
esattamente
nel
corpo
umano
durante
e
dopo
l'esercizio
fisico.
A
questo
proposito
varrà
la
pena
di
ricordare
che
nel
1974,
nel
corso
di
un
convegno
dell'AMERICAN
HEART
ASSOCIATION,
vennero
presentati
i
risultati
dell'intervento
alle
coronarie
(by
pass).
L'operazione,
non
facile,
consiste
nel
trapiantare
una
sezione
di
una
vena
di
una
gamba
nel
muscolo
non
più
attivo
del
cuore;
garantisce,
se
fortunata,
la
guarigione
della
malattia
alle
coronarie
ed
ha
inoltre
miracolosi
effetti
sullo
schiacciante
dolore
dell'angina
pectoris;
ma
non
assicura
affatto
il
futuro
del
paziente
ne'
esclude
il
verificarsi
di
ulteriori
attacchi
cardiaci.
In
quella
occasione
il
convegno
ascoltò
le
relazioni
di
tre
studi
effettuati
su
centinaia
di
pazienti
della
Facoltà
di
Medicina
dell'Università
dell'Oregon,
degli
ospedali
geriatrici
e di
altri
gruppi
di
ospedali;
i
risultati
di
questi
studi
non
evidenziarono
una
variazione
significativa
nel
tasso
di
mortalità
o
nella
frequenza
di
attacchi
cardiaci
tre
anni
dopo
l'operazione.
Gli esercizi fisici svolgono un ruolo importantissimo nella correzione dei problemi cardiovascolari, o nella prevenzione degli stessi. La ginnastica aerobica rappresenta una delle migliori metodologie di allenamento per raggiungere una perfetta forma fisica da un punto di vista prettamente aerobico. Quando le lezioni vengono preparate correttamente, gli allievi ottengono benefici immediati durante gli esercizi. Rendersi conto di questi benefici si rivelerà molto utile quando si dovranno organizzare delle lezioni di aerobica più accurate e specifiche. Molti allievi saranno portati a paragonare i progressi fisici ottenuti nelle lezioni di aerobica a cui prendono parte con quelli di altre attività sempre a carattere aerobico. Ma per poter capire con chiarezza come l'organismo si adatta agli esercizi che si effettuano durante l'allenamento, bisogna prima di tutto conoscere le modalità di funzionamento dell'organismo stesso quando si trova in condizione di riposo. Una certa dimestichezza con i concetti e con la terminologia degli apparati corporei aiuta a comprendere meglio le nozioni approfondite di fitness ed a comunicare nel modo migliore con gli allievi. Cosa si intende per aerobico? Tutte le attività aerobiche hanno in comune i seguenti elementi:
Esempi di attività aerobica possono essere il nuoto, la camminata tranquilla, la corsa, saltelli con la corda, esercizi di ginnastica aerobica. Se le attività aerobiche vengono eseguite ininterrottamente per venti minuti ed oltre, sollecitano un adattamento (o, per meglio dire, una reazione) all'allenamento a livello dei sistemi cardiorespiratorio, muscolare, energetico e nervoso. Capire il modo in cui questi sistemi si modificano servirà per:
Prima
di
affrontare
lo
studio
più
approfondito
della
fisiologia
dell'esercizio
fisico,
sarà
opportuno
chiarire
sommariamente
il
significato
dei
termini
aerobico
e
capacità
aerobica
e
capire
anche
le
reazioni
all'allenamento.
Come qualunque catena, la catena di immissione di ossigeno è tanto più robusta quanto più forte è l'anello debole. Se c'è una deficienza in qualche funzione, quale ad esempio la quantità di emoglobina, o l'abilità di pompaggio del cuore, o la distribuzione del sangue attraverso le arterie, la capacità aerobica di una persona sarà ridotta. L'allenamento ottenuto attraverso gli esercizi migliora molte di queste funzioni, quali l'azione del cuore e la capillarizzazione dei muscoli, e produce un aumento dei mitocondri e degli enzimi intracellulari. Non è inusuale, seguendo specifici programmi di allenamento, ottenere miglioramenti nella capacità aerobica che si aggirano intorno al 15-20a%.
Prima
che
una
persona
inizi
un
programma
di
esercizi,
sarà
quindi
opportuno
conoscere
la
propria
immissione
massima
di
ossigeno,
allo
scopo
di
fissare
i
limiti
del
lavoro
fisico
che
essa
potrà
compiere.
In
un
secondo
momento
il
potere
aerobico
mostrerà
alcuni
miglioramenti
funzionali
dovuti
agli
esercizi
stessi.
Per determinare la misurazione indiretta del potere aerobico di una persona, fermo restando il fatto che, come già detto, la misurazione diretta della immissione massima di ossigeno è praticabile solo in laboratorio, si fa ricorso ad un certo numero di test relativi alla funzione respiratoria, quali:
Soffermiamoci
ora
su
di
un
altro
aspetto.
Quando
I'intensità
dell'esercizio
aumenta
(per
esempio
correndo
più
velocemente),
aumenta
anche
la
domanda,
da
parte
del
corpo,
di
aria
ed
ossigeno.
Il
volume
polmonare
al
minuto
(PMV)
è il
volume
di
aria
in
litri
che
attraversa
i
polmoni
in
un
minuto.
Qualcuno potrebbe chiedersi a questo punto se gli esercizi respiratori aiutino a migliorare le prestazioni sportive; la risposta è che, se da un lato essi favoriscono indubbiamente un benefico rilassamento, dall'altro non è altrettanto indubbia -non essendo stata provata- la loro efficacia nel migliorare l'abilità individuale ad affrontare sforzi fisici. Comunque è consigliabile evitare di trattenere il respiro per un lungo periodo di tempo, specialmente dopo aver effettuato esercizi faticosi.
Durante
I'esecuzione
di
un
esercizio
fisico
si
verificano
nell'organismo
alcuni
cambiamenti
fisiologici,
anche
di
notevole
entità,
che
rappresentano
la
reazione
all'allenamento.
L'allenamento dovrebbe comportare una diminuzione del numero dei battiti cardiaci, ma quest'ultima non è direttamente in relazione con il grado di benessere fisico. In ogni caso, il tasso di riposo del cuore non può essere determinato con una sola misurazione; per ottenere un veritiero valore di base, le misurazioni dovranno essere effettuate in un periodo di tempo che comprenda un numero apprezzabile di giorni.
Durante
ogni
sforzo,
inclusi
gli
esercizi
fisici,
la
velocità
del
battito
cardiaco
aumenta;
in
tali
circostanze
bisognerà
avere
cura
di
non
spingersi
oltre
la
soglia
della
sopportazione
individuale:
superarla
può
essere
pericoloso.
Quando una persona comincerà ad effettuare esercizi fisici, il suo battito cardiaco crescerà all'inizio rapidamente, poi, lentamente, per altri tre o cinque minuti. Trascorso questo lasso di tempo, il battito cardiaco (come pure altri aspetti fisiologici, quali la respirazione e il consumo di ossigeno) raggiunge un livello stabile, costante per tutta la durata dell'esercizio, che costituisce lo steady-state della velocità cardiaca. Lo steady state (che potremmo tradurre con "stato di regime"), oltre a valere come verifica e come misura d'intensità di lavoro durante l'esercizio stesso, segnala anche un imminente esaurimento nel caso in cui i suoi valori dovessero aumentare a causa del protrarsi dell'esercizio. AI termine dell'esercizio trascorsi i primi 15 secondi nel corso dei quali la velocità del battito cardiaco, pressoché identica a quella che si determina durante lo sforzo, può essere usata come indicatore dell'intensità di quest'ultimo, il battito cardiaco inizia a recuperare i suoi valori normali; la velocità del recupero, pur essendo direttamente proporzionale alla efficienza del sistema circolatorio, risente anche di altri fattori, quali I'intensità dello sforzo, la temperatura e così via.
Un
veloce
recupero
costituisce
uno
degli
obiettivi
dell'allenamento.
Si può, quindi, concludere che il processo di adattamento del nostro organismo all'allenamento può essere studiato a tre livelli generali:
Per descrivere ogni reazione organica che si verifica durante l’esercizio aerobico ad ognuno di questi livelli occorrerebbe troppo spazio. Il compito dell'insegnante consiste nello scindere queste nozioni dalla fisiologia dell'esercizio, concentrando la propria attenzione prevalentemente su quelle nozioni realmente indispensabili per l'organizzazione del programma di lezione. Non raccogliere abbastanza informazioni può comportare l'impossibilità di offrire il miglior programma disponibile ovvero l'incapacità di regolare il livello dell'esercizio a seconda delle necessità individuali. Inoltre, se si cercherà di apprendere tutto quello che riguarda gli esercizi, non rimarrà tempo sufficiente per condurre le lezioni. E' necessario, quindi, avere dimestichezza con la funzionalità dei principali sistemi del corpo sia a riposo che durante le lezioni di aerobica. fonte www.sportpro.it |
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